La Conferenza episcopale dell’Ecuador deplora profondamente quanto occorso tra le due nazioni sorelle, Ecuador e Colombia, storicamente unite da molteplici vincoli. Esprime dolore, di fronte a Dio e ad entrambi i popoli, ben oltre le considerazioni politiche, per il nuovo episodio di morti violente il cui sangue grida al Cielo. Respinge la violazione delle frontiere ecuadoriane da parte di quanti hanno fatto illegalmente incursione nel nostro territorio: lo si legge in un documento ufficiale diffuso dai vescovi ecuadoriani intitolato Ecuador, paese per la pace e la solidarietà. Constatando la persistenza del ricorso alla violenza, che genera solo più violenza, lanciamo un appello a deporre l’aggressività e a intraprendere un dialogo sincero, strada per la riconciliazione prosegue il testo, pubblicato sul sito internet della Chiesa ecuadoriana. I vescovi esortano quindi a fare luce sui fatti accaduti alla frontiera nord con trasparenza, verità e giustizia invitando tutti gli ecuadoriani ad affermarsi nell’unità e la solidarietà come cammino per renderci forti e difendere la dignità nazionale e a non rinunciare alla nostra vocazione di popolo amante della pace e a costruirla sulla base della giustizia e del rispetto del diritto. Alle istituzioni e a ogni cittadino, conclude il testo, si chiede di mantenere la serenità di fronte alle dure avversità che ci è toccato affrontare nelle ultime settimane. Da Caracas intanto il Diario católico de Venezuela’ ha informato che i vescovi venezuelani, ecuadoriani e colombiani hanno fissato una riunione d’emergenza a Bogotá: Con la guerra tutti perdono, con la pace tutti vincono ha detto monsignor Roberto Luckert, vice-presidente della Conferenza episcopale venezuelana, citato dall’agenzia cattolica Aciprensa’.Misna