Toscana
AMERICA LATINA, APPELLO DEI VESCOVI CONTRO LA POVERTA’
La situazione generale in cui vivono i popoli della regione è segnata fortemente dalla povertà, dall’esclusione e dal divario crescente fra ricchi e poveri. Così i vescovi dell’America Latina e dei Caraibi nella lettera consegnata ieri ai governanti riuniti a Lima per il V Vertice tra i 27 Paesi dell’Unione Europea e 33 nazioni latinoamericane. Tale situazione, inoltre, aggiungono i presuli, blocca la piccola produzione agricola, crea disoccupazione e precarietà, non permette sistemi educativi e di sanità pubblica adeguati, aggiunge violenza e insicurezza alimentare, provoca migrazioni e aumenta il deterioramento dell’equilibrio ecologico. Il documento che firmano le autorità del Celam e della Chiesa in Perú, Paese ospite dell’incontro che chiude oggi con la pubblicazione della Dichiarazione di Lima su povertà e sviluppo sostenibile, è stato consegnato al Cancelliere della Germania Angela Merkel e al Presidente del Parlamento Europeo, Hans-Gert Poettering. I vescovi ribadiscono, con riferimento agli insegnamenti della Conferenza di Aparecida, che in questa realtà è in pericolo non solo la coesione sociale, ma la stessa stabilità politica del sistema democratico in diverse nazioni del continente. Consapevoli del fatto che condividiamo gli stessi valori e principi etici, proponiamo un’agenda di lavoro corresponsabile per cercare un modello di sviluppo alternativo che sia integrale e solidale, spiegano i vescovi, che elencano poi alcune condizioni essenziali. Occorre subordinare il mercato ad un nucleo di riferimento etico-culturale, come la dignità del lavoro, i diritti dei migranti e dei rifugiati e le politiche sociali. Servono politiche di cooperazione internazionale capaci di ridurre le disuguaglianze e di garantire, al tempo stesso, la pace sociale, nella prospettiva dell’urgente sradicamento delle cause delle povertà. Nell’ambito dello sviluppo sostenibile i presuli latinoamericani auspicano e chiedono ai governanti un’economia ecologica le cui priorità siano la difesa degli ecosistemi e, dunque, maggiore consapevolezza del bisogno di modifiche sostanziali negli schemi di produzione, investimento, commercio e consumo. Infine, i vescovi riflettono sulla necessità di una maggiore partecipazione della società civile nei processi democratici per facilitare un accompagnamento critico e costruttivo della politica. Concludendo, i cinque vescovi firmatari, tra cui il Presidente del Celam mons. Raymundo Damasceno Assis, arcivescovo di Aparecida e il Direttore di Misereor mons. Mons. Josef Sayer, chiedono la correzione di alcune gravi asimmetrie nelle relazioni commerciali bilaterali tra l’Unione Europea e l’America Latina, sottolineando la centralità della persona umana anche nelle dinamiche di scambio di merci, beni e servizi. (Fonte: Radio Vaticana)