Toscana

AMBIENTE:IN TOSCANA 700 CASE A BIOMASSE, FORTE RIDUZIONE CO2

Circa 100 mila tonnellate di anidride carbonica in meno, nell’arco di 15 anni, grazie a 700 immobili in 14 borghi montani e 26 edifici pubblici, tra scuole, uffici e piccole sedi museali collocati in aree rurali della Toscana, che riceveranno energia termica da impianti a biomasse legnose. E’ questo, in sintesi, il risultato di un bando promosso dalla Regione Toscana la cui graduatoria finale è stata presentata oggi dall’assessore all’agricoltura e foreste Susanna Cenni. Si tratta di 18 progetti (su 48 presentati) di enti pubblici, finanziati dal bando che disponeva di un budget di 4 milioni di euro. La tecnologia dei nuovi impianti, è stato spiegato, permetterà di “sfruttare al massimo” il materiale legnoso proveniente dai residui dei tagli selvicolturali e delle potature. Le quasi 10 mila tonnellate annue di biomasse che serviranno per alimentare gli impianti, permetteranno di ottenere oltre 11 mila KW termici e 250 elettrici: per riuscire ad avere altrettanta energia sarebbero state necessarie 11 mila tonnellate annue di petrolio. A breve inizieranno gli interventi e entro il 2009 gran parte delle case e degli edifici interessati dai lavori potranno staccare le centrali a gasolio e passare al teleriscaldamento con il cippato di legno, risparmiando così attraverso l’utilizzo di una forma di energia alternativa a bassissimo impatto ambientale. Le località coinvolte dai progetti si trovano nelle province di Firenze, Arezzo, Livorno, Pistoia, Lucca, Siena e Grosseto; a Forni (Livorno), oltre al riscaldamento, l’impianto produrrà anche energia elettrica. “Fino ad oggi – ha detto, nel suo intervento, l’assessore regionale all’agricoltura e foreste Susanna Cenni – abbiamo sperimento in Toscana vari impianti, quasi sempre destinati alla fornitura di calore in edifici pubblici; ora per la prima volta facciamo un salto di qualità investendo questi 4 milioni di euro destinandoli alle forniture di calore alle popolazioni delle aree rurali”. Costa un terzo degli impianti a gasolio, diminuisce di 25 volte le emissioni di anidride carbonica, non incide sul patrimonio forestale (perché utilizza residui di lavorazione), e potrebbe già essere utilizzata da quasi mezzo milione di toscani: sono queste, è stato spiegato, le ‘credenziali’ di una fonte di energia rinnovabile che attinge dalle biomasse legnose una forma di energia pulita e che in Toscana si sta gradualmente radicando attraverso la ricerca e la sperimentazione svolte dall’Arsia. Attualmente in regione funzionano già a regime una serie di impianti pilota, come il primo realizzato a Rincine, nel comune di Londa in provincia di Firenze e altri in quelle di Lucca, Siena, Arezzo e Massa Carrara; con i 18 progetti finanziati dal bando, ha sottolineato ancora l’assessore Cenni, e quelli che attingeranno ai finanziamenti del Piano di sviluppo rurale “ci stiamo avvicinando ad alcune realtà modello; penso al Trentino o alcune città dell’Austria”. Ad illustrare i risultati del bando c’era anche Giovanni Vignozzi, Responsabile Settore Foreste e Patrimonio Agro-forestale: “C’é un risparmio per gli utenti – ha spiegato – perché questo carburante di legno costa soltanto un terzo rispetto al gasolio e anche rispetto alle altre fonti come il gpl e il metano. Il limite è dato dal costo dell’impianto, ma – ha aggiunto Vignozzi – con contributi regionali si cerca di abbattere questi costi “. Inoltre, in 5-6 anni, le spese possono essere ammortizzate con il risparmio che si ha nei consumi. “Gli impianti che nasceranno – ha concluso l’assessore Cenni – attiveranno anche nuove prospettive economiche e occupazionali per le aree montane: la filiera produttiva legata al legno potrà infatti trovare nuovi allettanti spazi. Il tutto attingendo a una risorsa, il bosco, di cui disponiamo ampiamente, ma senza intaccarla”. (ANSA).