Toscana

AMBIENTE: SINDACO VAL DI CHIANA, PREOCCUPATI PER CHIMET

Il Comune di Civitella Val di Chiana è “preoccupato” per il futuro del territorio a proposito dei rifiuti dell’azienda Chimet e il sindaco Massimiliano Dindalini ha chiesto alla commissione sanità del Consiglio regionale di farsi portatrice, nei confronti della Giunta, della richiesta di un contributo economico per effettuare una serie di monitoraggi ambientali. Dindalini, informa una nota, è stato ascoltato sulla vicenda Chimet nella commissione consiliare. Un mese fa la stessa commissione aveva incontrato il comitato che segue l’iter procedurale della via (valutazione di impatto ambientale) per la Chimet e che aveva denunciato una serie di fatti: l’azienda, che produce metalli preziosi dagli scarti e che incenerisce rifiuti soprattutto pericolosi, dal 1999 gode di autorizzazioni in deroga per smaltirli. La quantità annua prevista di 12.500 tonnellate di rifiuti, di cui 8.000 pericolosi, è stata raddoppiata e recentemente è partita la richiesta per arrivare a 30.000. Tutto questo, secondo il comitato, in una situazione di compresenza di vari inceneritori nel raggio di pochi chilometri. Oggi il sindaco ha spiegato che l’azienda ha ingrandito nel corso degli anni le sue volumetrie grazie a una serie di condoni. Alla fine degli anni Novanta l’amministrazione comunale aveva stabilito che ci dovesse essere un protocollo d’intesa che prevedeva la riqualificazione ambientale e la mitigazione dell’impatto delle emissioni. Ma questo accordo, ha detto Dindalini, non è mai stato firmato dalla Chimet. Nel frattempo l’azienda ha aumentato fortemente la sua produzione grazie a una serie di deroghe concesse dalla Provincia. “E’ gravissimo – ha commentato il presidente della commissione, Fabio Roggiolani (Verdi) – che in Toscana un’azienda abbia potuto incenerire rifiuti pericolosi in deroga a tutti i piani urbanistici e aziendali, e che per 10 anni nessuno abbia alzato un dito”. Per Maurizio Bianconi (An) “é doveroso che la Regione Toscana intervenga per finanziare studi ambientali e epidemiologici a Civitella” e anche Bruna Giovannini (Sd) si è detta “sorpresa” che un’azienda abbia potuto procedere per tanto tempo senza le necessarie autorizzazioni. (ANSA).