Cultura & Società

Ambiente: i risultati del progetto “Energie per la Casa Comune”

Attività per promuovere l’efficienza energetica nelle strutture ecclesiastiche, ispirata all’enciclica Laudato si' di papa Francesco

Foto Calvarese/Sir

Sono stati presentati oggi a Roma i risultati del progetto ‘Energie per la Casa Comune’, ispirato all’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco, che ha coinvolto 10 diocesi italiane (Arcidiocesi di Modena-Nonantola, Diocesi di Teramo-Atri, Diocesi di Mantova, Arcidiocesi di Napoli, Diocesi di Lodi,  Arcidiocesi di Firenze, Diocesi di Bolzano-Bressanone, Diocesi di Torino, Arcidiocesi di Genova, Diocesi di Bergamo) con l’obiettivo di promuovere una cultura della sostenibilità energetica attraverso interventi di miglioramento edilizio e riduzione dei consumi energetici nelle strutture ecclesiastiche. 

Il progetto si inserisce nel contesto della Campagna nazionale di informazione e formazione sull’efficienza energetica “Italia in Classe A”, promossa e finanziata dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) e attuata da ENEA, ed è stato sviluppato con il supporto tecnico della Rete Nazionale delle Agenzie Energetiche Locali (RENAEL) e la collaborazione della Conferenza Episcopale Italiana (CEI). 

All’evento hanno partecipato, tra gli altri, il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin, il presidente RENAEL Piergabriele Andreoli, l’economo della CEI don Claudio Francesconi e, per ENEA, il direttore generale Giorgio Graditi e la direttrice del dipartimento Efficienza energetica Ilaria Bertini. 

‘Energie per la Casa Comune’ mira a rafforzare il ruolo delle diocesi italiane come promotrici di buone pratiche in tema di efficienza energetica e prevede lo sviluppo di una piattaforma per identificare consumi e sprechi delle strutture ecclesiastiche, e la realizzazione di un piano di eventuali interventi in grado di produrre risparmi economici, miglioramento del comfort e valorizzazione architettonica. 

Più nello specifico nella prima fase del progetto sono stati analizzati 34 edifici fra scuole, laboratori, oratori, centri congresso, edifici residenziali, asili e piscine, per una superficie totale di 67.100 mq, mentre la superficie totale riscaldata è di 57.100 mq. L’analisi ha evidenziato che il 79% degli edifici è riscaldato con caldaie a gas naturale. I consumi energetici complessivi corrispondono a 4.100 MWh l’anno, equivalenti al consumo di energia elettrica di circa 1.520 famiglie. 

Dalle diagnosi energetiche effettuate sulle strutture è emerso che le principali esigenze di riqualificazione riguardano: isolamento termico dell’involucro edilizio (71%), sostituzione generatore di calore (47%), riqualificazione del sistema di illuminazione (56%), pannelli solari termici per l’acqua calda sanitaria (24%), installazione di impianti fotovoltaici (74%). 

Grazie al ruolo della CEI, sia come driver strategico che come soggetto in grado di svolgere azioni di osservazione e indirizzo culturale verso tutte le parrocchie italiane, il progetto si propone di coinvolgere nel prossimo futuro centri ecclesiastici dislocati su tutto il territorio nazionale. 

“Il progetto ‘Energie per la Casa Comune’ è un esempio virtuoso di collaborazione tra istituzioni per il perseguimento di un obiettivo di interesse collettivo che guarda ai valori della solidarietà, della coesione e del bene comune. Ringrazio per questo ENEA, RENAEL, CEI e tutti coloro che hanno partecipato a questa iniziativa, ricordando che questi stessi attori sono preziosissimi partner del Ministero nella diffusione delle Comunità Energetiche Rinnovabili”, dichiara il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin. “Nella ricerca di equilibrio tra etica e tecnologia, tra progresso e rispetto per la tradizione – aggiunge – questo progetto è un esempio di buone pratiche da seguire e diffondere, un messaggio di speranza e una chiamata all’azione per il bene del nostro ambiente che condividiamo e dobbiamo custodire come la nostra Casa Comune”. 

“ENEA, grazie alle sue competenze nell’ambito dell’innovazione e del trasferimento tecnologico, è impegnata su molti fronti per una transizione energetica equa e sostenibile, che deve passare necessariamente attraverso un confronto e azioni comuni. Questo progetto ci ha dato la possibilità di aprire un dialogo con diocesi e parrocchie, realtà che da sempre hanno sperimentato l’azione comunitaria e che costituiscono una rete capillare molto diffusa, in grado di trasferire concetti fondamentali legati alla sostenibilità energetica e sociale”, dichiara il direttore generale ENEA Giorgio Graditi. 

“Quella dello sviluppo sostenibile, dell’attenzione agli stili di vita e alla conversione ecologica è una strada che la Chiesa in Italia ha intrapreso con decisione e consapevolezza, a partire dalle indicazioni emerse dalla Settimana Sociale di Taranto e con la costituzione del Tavolo Tecnico sulle Comunità Energetiche Rinnovabili della Segreteria Generale”, sottolinea l’economo della CEI don Claudio Francesconi. “Rispondendo alle sollecitazioni contenute nella Laudato si’ e agli appelli di Papa Francesco sul debito ecologico – aggiunge – abbiamo avviato un processo, a livello nazionale e territoriale, che è ormai irreversibile e indispensabile per le comunità: non ci si può pensare se non insieme e non si può ragionare considerando solo il presente e il contingente. Il nostro sguardo deve essere rivolto alle prossime generazioni, verso le quali abbiamo un’enorme responsabilità. Questo nuovo progetto è un ulteriore passo nell’orizzonte dell’ecologia integrale, della solidarietà, della cura della Casa comune e di tutte le persone che la abitano, a prescindere dalla latitudine”. 

“L’approccio sviluppato nell’ambito del progetto, che ha l’obiettivo di accompagnare il mondo delle diocesi italiane nel delicato processo di transizione energetica, punta a creare un impatto positivo sia in termini di riduzione dei consumi energetici che di diffusione della cultura dell’efficienza energetica, favorendo la coesione sociale e l’adozione di comportamenti virtuosi”, sottolinea la Direttrice del Dipartimento Unità per l’Efficienza Energetica dell’ENEA Ilaria Bertini. 

“Con questo percorso, abbiamo dimostrato come il lavoro sul territorio, di prossimità, sia la chiave di volta per realizzare davvero un futuro energetico sostenibile. Proprio il last mile, che è l’elemento distintivo delle agenzie energetiche locali, risulta determinante per diffondere in maniera ampia e capillare la cultura dell’efficienza energetica. Siamo fieri di aver dimostrato attraverso “Energie per la Casa Comune” come uno dei patrimoni immobiliari più importanti d’Italia possa diventare un driver culturale per promuovere l’efficienza energetica e favorire un atteggiamento di maggiore attenzione verso l’efficientamento energetico di questi immobili” sottolinea il presidente RENAEL Piergabriele Andreoli.