Utilizzando i proventi dell’ecotassa la Regione ha stanziato per il 2008 un contributo di ulteriori 8 milioni di euro per finanziare la raccolta differenziata porta a porta’ nelle aree residenziali ed in quelle produttive, ma anche per realizzare stazioni ecologiche e testare modelli innovativi di raccolta o sistemi che permettano di variare la tariffa a carico dei cittadini in modo che chi produce meno rifiuti o differenzia di più, paghi meno per il servizio. Il finanziamento è stato deliberato dalla Giunta regionale toscana ed è destinato ai tre Ato Toscana Centro, Toscana Costa e Toscana Sud che nasceranno (in base alla lr 61/2007) dallo scioglimento dei 10 Ato precedentemente esistenti. «Questo contributo ha detto l’assessore regionale all’ambiente Anna Rita Bramerini ci aiuterà a raggiungere l’obiettivo del 55% di raccolta differenziata che la Toscana si è data con il Piano regionale di sviluppo (PRS) e con il Piano regionale di azione ambientale (PRAA). Si tratta di fondi aggiuntivi tratti dai proventi dell’ecotassa, sono risorse che si sommano a quelle già previsti dal PRAA. Il provvedimento sarà ripetuto anche nei prossimi anni. Non siamo di fronte ad una una tantum’, ma alla volontà di utilizzare i ricavati della tassazione per migliorare strutturalmente il sistema». I totali 8 milioni di euro saranno ripartiti a seconda della percentuale di popolazione servita da ciascun Ambito territoriale, con un 20% riservato a quelle realtà che accolgono rifiuti prodotti in altri Ato. All’Ato Centro, che raccoglie le Province di Firenze Prato e Pistoia, andranno 2.624.000 euro; all’Ato Costa, che raggruppa le Province di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara, andranno 3.317.333 euro; mentre all’Ato Sud, che riunisce le! Province di Arezzo Siena e Grosseto, andranno 2.058.666 euro. «Gli investimenti fatti grazie a questi fondi ha inoltre specificato l’assessore – non saranno conteggiati nelle spese sostenute dagli Ato. In questo modo contribuiremo a ridurre la tariffa a carico dei cittadini, evitando che i contribuenti paghino lo stesso servizio due volte, una volta sotto forma di finanziamento pubblico, l’altra sotto forma di tariffa a copertura del costo di un servizio». (cs-Pamela Pucci)