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Alluvione Sardegna: Caritas, colpite 40mila persone, 16 vittime, danni ingenti

Mons. Miglio ha rivolto un pensiero e la vicinanza della Chiesa nei confronti non solo dei morti e delle loro famiglie, ma anche verso la gente dei campi e il loro territorio, terribilmente colpiti da un‘enorme disgrazia, che assume particolare dimensione soprattutto in vista della stagione invernale. Un ringraziamento anche a tutte le Caritas regionali italiane e alle parole toccanti di Papa Francesco. La presenza del console Cannas accomuna le Filippine alla Sardegna in un momento in cui le due popolazioni si trovano colpite da eccezionali eventi meteorologici. L’arcivescovo ha poi sottolineato la gara di solidarietà che la gente sarda non mancherà di indirizzare verso i ‘lontani‘ fratelli filippini. Oltre 40mila le persone colpite dall’alluvione; 20mila solo nell’area del Comune di Olbia, interamente inondata dai fiumi limitrofi. Complessivamente, 16 vittime nell’isola; 13 nella sola zona della Gallura.

Immediata la mobilitazione delle Caritas diocesane a favore delle diocesi maggiormente interessate: Tempio-Ampurias, Ales-Terralba e Nuoro. Caritas Sardegna ha ricordato lo stanziamento della presidenza della Cei di un milione di euro sui fondi dell’otto per mille, “come prima risposta solidale”, e Caritas italiana ha espresso vicinanza alla popolazione colpita, attraverso le parole del direttore, don Francesco Soddu, mettendo a disposizione 100mila euro. La Caritas di Tempio-Ampurias e le Caritas parrocchiali di Olbia si sono subito mobilitate. Il vescovo monsignor Sebastiano Sanguinetti ha riunito nell’episcopio di Olbia i parroci della città e la direttrice della Caritas diocesana per organizzare un piano operativo di intervento. Le Caritas diocesane della Sardegna hanno subito mobilitato i volontari. A Tempio-Ampurias gruppi di dieci persone sono stati inviati nelle zone più colpite per liberare le case dal fango, mentre altri gruppi gireranno nelle case per capire cosa serve e distribuirlo a domicilio. Intanto in tutte le aree colpite stanno venendo individuate le risorse umane per affrontare la situazione. Ieri nella diocesi di Ales-Terralba don Lai e il vescovo monsignor Giovanni Dettori, insieme agli operatori della Caritas locale, hanno raggiunto San Gavino Monreale, Uras, Terralba.

Mentre nelle abitazioni si stanno quantificando i danni, la solidarietà arriva anche da singole attività commerciali, come un panificio che sia ieri e oggi sta fornendo il pane da destinare alle famiglie in difficoltà. Per aiutare la Caritas di Ales -Terralba, la Caritas cagliaritana ha attivato la consegna di indumenti e coperte attraverso propri mezzi. Nella diocesi di Nuoro risultano ancora complesse le comunicazioni con i comuni più colpiti anche per l’aspetto montuoso del territorio. Ancora grosse le difficoltà di collegamento a causa di frane e smottamenti, oltre al crollo di varie infrastrutture stradali verso i paesi più colpiti: Torpè, Galtellì, Oliena, Bitti e Posada. Si registrano danni ingenti alle infrastrutture e alle attività agro-pastorali con greggi e mandrie spazzate via dalla furia dell’acqua e caseifici devastati. Danni anche nel cagliaritano e nell’oristanese. Come chiesto nel comunicato della Ces, eventuali offerte in denaro possono essere versate tramite le Caritas diocesane. C’è anche un conto della Caritas regionale, intestato a Regione Ecclesiastica Sardegna- Caritas Sardegna Banco di Sardegna Iban IT 12 L 01015 04800 000065016916 Causale: Emergenza alluvione – tifone Cleopatra. Info: www.caritassardegna.it