Oltre ai luoghi dove l’alluvione è stata più violenta, Giampilieri Marina e Giampilieri Superiore, Molino, Altolia, Briga Marina e Briga Superiore, Scaletta Zanclea, i danni riguardano anche altri villaggi come Itala Superiore, Guidomandri, Cumia, Pezzolo che sono diventati difficilmente accessibili per via di diverse frane che hanno sotruito le vie di comunicazione. Così il direttore della Caritas diocesana di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela, don Gaetano Tripodo, sottolinea che, a distanza di 15 giorni dall’alluvione che ha colpito i comuni di Messina e di Scaletta Zanclea, la situazione è alquanto complessa. Come spiega la Caritas in una nota, la valanga di fango ha portato via non solo le abitazioni vanificando i sacrifici di una vita ma anche il tessuto sociale ed economico. Enormi i danni per la popolazione locale: perdita di affetti, di persone care, di abitazioni, di lavoro, di strutture sociali e di punti di riferimento per la vita ordinaria. Le comunità ecclesiali si sono attivate con momenti di preghiera e raccolte in favore delle vittime. La Caritas diocesana si è resa presente sin dal primo giorno dell’alluvione con l’associazione nucleo Diocesano di Protezione Civile, ad essa strettamente collegata, portando aiuto in coordinamento con la protezione civile regionale. Sono stati mobilitati volontari, provenienti dalle comunità parrocchiali, da gruppi e associazioni.Sir