Vita Chiesa
ALLUVIONE FIRENZE: CARD. PIOVANELLI, NON DIMENTICARE ESEMPIO DELLA CITTÀ NEL 1966
Per il card. Silvano Piovanelli i morti dell’alluvione di Firenze del 1966 furono di più dei 35 che si ricordano. Secondo il presule, che è stato arcivescovo di Firenze, ci fu un prete che chiamato a benedire le salme gli sembrarono tante di più di quelle che ricordiamo oggi. Noi vogliamo ricordarle ha detto oggi il cardinale, durante l’omelia dell’annuale messa per le vittime, che ha presieduto all’Oratorio della Madonna delle Grazie a Firenze – noi preghiamo per loro, per le loro famiglie, per quanti hanno portato il peso di quella situazione tristissima, e insieme, nella preghiera, vogliamo ricordare quanti hanno lavorato con generosità, superiore ad ogni riconoscimento, per tornare ad una normalità della vita e un ripristino dei beni danneggiati. Tutti si sono dati da fare, per giorni e giorni. Nel 1966 il racconto del cardinale – da sei anni ero parroco a Castelfiorentino, abbiamo rischiato la vita per mettere in salvo gli arredi e i documenti della chiesa di Santa Verdiana, più a valle. L’esperienza diretta e personale dell’alluvione in Valdelsa mi ha aiutato a capire meglio l’alluvione di Firenze quando ho assunto la guida della diocesi. L’esempio della città di Firenze in quell’occasione drammatica dell’alluvione non è da dimenticare, ha concluso il porporato: Insieme si può, non soltanto si riprende il cammino, ma si riprende più ricchi di umanità. (Sir)