Toscana
Alluvione a Massa Carrara: dopo i primi interventi si guarda al futuro
Mettere in sicurezza il territorio: è questa la priorità dei sindaci di Massa e Carrara, i due comuni colpiti duramente nell’ultimo nubifragio che ha messo in ginocchio l’alta Toscana e la Maremma. Terminata la fase dei primi interventi, e della conta dei danni, ora si guarda al futuro. Ci sono argini da ripristinare, strade e ponti da riparare, frane da rimuovere e non solo nella fascia di costa ma anche in Lunigiana. Una prima valutazione parla di circa cinquanta milioni per rimettere le cose a posto. I tecnici stanno valutando i primi interventi e tra questi sono compresi la ricostruzione degli argini del Parmignola, a confine tra il Comune di Carrara e quello di Sarzana, la regimazione delle acque nel quartiere di Bonascola, alla periferia di Carrara, e dei torrenti Canalmagro e Fescina nel territorio massese. «Ma le criticità sono molte e sono diffuse su tutto il territorio provinciale per questo – fanno notare dalla Coldiretti – occorre evitare interventi tampone» che non risolvono definitivamente i problemi.
Responsabilità. Nei giorni scorsi il procuratore della Repubblica di Massa, Aldo Giubilaro ha duramente criticato l’operato degli amministratori che, a suo avviso, negli anni passati hanno trascurato la manutenzione del territorio: «un sistema di negligenze e omissioni» che sarebbe alla radice dello scempio ambientale. Le sue parole hanno provocato una levata di scudi da parte dei sindaci e del presidente della Provincia: non ci stanno ad essere additatati come responsabili della catastrofe. In un documento congiunto, oltre a respingere le accuse, scrivono che «sono i cittadini a scegliere e giudicare i loro amministratori che, rappresentano l’istituzione più prossima alla loro comunità, per cui giudizi così “arditi” feriscono, con le persone, le stesse istituzioni locali, e soprattutto mal ripagano il lavoro prezioso che la magistratura, tutta, quotidianamente conduce. Questi amministratori, se pure imperfetti, sono espressione della volontà della comunità. Deriderli, perché vanno incontro ai loro concittadini, mettendoci la faccia ed assumendosi le responsabilità delle loro scelte è inaccettabile».
Angeli del fango. Intanto prosegue il lavoro della protezione civile e dei volontari, soprattutto studenti che, armati di pale e carriole, si sono spesi, senza sosta, per ripulire dal fango Romagnano, Bonascola, e Partaccia. Nella parrocchia di San Luca a Carrara, i più piccoli che frequentano l’oratorio, accompagnati dal parroco e dagli animatori hanno rinunciato a giochi e divertimenti, per dare una mano. Il Vescovo Giovanni Santucci ha espresso, anche a nome degli altri vescovi della Toscana, vicinanza e solidarietà. Sul piano operativo la chiesa locale si è attivata attraverso la Caritas: ha riunito i parroci delle zone colpite dall’alluvione per fare il punto sulla situazione e per individuare le strategie di intervento più adatte. Vestiario e biancheria sono a disposizione nelle strutture di Massa e Carrara e per chi ne avesse necessità, nelle due mense di Cervara e Marina di Carrara, si potrà consumare pasti caldi.
Danni e ricostruzione. «Non abbiamo avuto segnalazioni di danni o lesioni al patrimonio artistico conservato nelle nostre chiese, né a strutture di particolare valore architettonico», ha riferito don Luca Franceschini, responsabile dell’Ufficio per i beni culturali della Diocesi apuana. «Ciò, beninteso, – ha aggiunto – non significa che la pioggia caduta in abbondanza non abbia creato problemi e difficoltà ai parroci, molti dei quali hanno dovuto fare i conti con allagamenti e fango». Nel frattempo sono stati aperti diversi sportelli comunali «ad hoc» per l’assistenza capillare ai cittadini che hanno subito danni. Le famiglie potranno contare su uno staff di persone, formato da volontari e dal personale preso dalle aziende partecipate, per essere aiutate nella compilazione dei moduli che daranno diritto ai risarcimenti.