Toscana

Alle urne anche in 8 comuni. Prove d’intesa Pd-Udc

di Claudio Turrini

In tutto sono coinvolti appena 50 mila toscani. Ma il 28 e 29 marzo in Toscana si vota anche in 8 Comuni. Il più grande è Pietrasanta, con i suoi 24 mila abitanti. Il più piccolo Orciano Pisano, non arriva a 650. Quattro – Scarperia, Montieri, Coreglia Antelminelli e Villafranca in Lunigiana – erano governati dal centrosinistra. Pietrasanta era invece del centrodestra, mentre a Orciano Pisano aveva prevalso una civica di centro, così come a Castellina Marittima. Caso a sé quello di Uzzano, dove un anno fa le elezioni andarono deserte e arrivò il Commissario prefettizio.

Nel loro piccolo però queste comunali presentano anche novità interessanti che potrebbero poi estendersi in Toscana. A Montieri, che è in provincia di Grosseto, ma in diocesi di Volterra, il centro-sinistra ripresenta infatti il sindaco uscente Marcello Giuntini (che aveva avuto il 54%), ma questa volta la sua lista «Uniti per progredire», si avvale anche dell’appoggio dell’Udc. Gli si oppongono la Lega Nord (Simona Bertelli) e la civica «Insieme per Montieri – Russo Sindaco» con il candidato Ilio Giorgio Russo.

Stessa indedita alleanza in Garfagnana. A Coreglia il sindaco del centro-sinistra, Valerio Amadei, è sostenuto dalla lista «Prima Coreglia» che vede unite Pd e Udc. Un patto che sembra andare ben oltre il piccolo comune, essendo stato siglato dal consigliere regionale Pd Marco Remaschi (ex-sindaco di Coreglia) e dall’on. Nedo Poli dell’Udc. Il centro-destra è unito nella lista civica «Progetto Comune – Cavani Sindaco», a sostegno dell’imprenditore edile Corrado Cavani. Terza candidatura, quella di Angela Tolari per la lista «Sinistra unita alternativa per Coreglia» con ambientalisti e Rifondazione.

Nella vicina Lunigiana, a Villafranca, dove si vota per la morte di Fabrizio Antiga, torna in pista uno dei personaggi più noti della politica toscana, l’ex socialista e poi forzista Lucio Barani (Pdl), sconfitto alle comunali di un anno fa. La sua designazione da parte dei vertici regionali ha creato un po’ di malumore nel centrodestra locale. Il centrosinistra si affida invece a Pietro Cerutti per tentare di mantenere il comune.A Scarperia (Fi) il quadro politico non cambia molto rispetto a cinque anni fa, quando vinse il centro-sinistra con il 54,52%. Allora, come adesso, Rifondazione e Sinistra Europea corrono da soli (Mauro Ferrini). Nel 2005 la lista si chiamava «Alternativa democratica» e ottenne ben il 25,43%. Ma per Federico Ignesti (Centro sinistra per Ignesti) non dovrebbero esserci problemi, partendo dal 54,5% del 2005. Pdl e Lega sostengono Paolino Messa mentre la novità è Toscana Granducale (Luigi Cartei).

A Uzzano (Pt) lo scorso anno le elezioni non si svolsero perché le due liste di centro-sinistra e centro-destra avevano raccolto più firme di quelle massime consentite e così per un anno è stata retta dal Commissario Prefettizio. Nel 2004 la lista civica di centrosinistra aveva vinto con il 60%. Due le liste: «Centro Sinistra per Uzzano» (Pd, Idv, Socialisti, Com. It. e Rifondazione) con Riccardo Franchi e Luciano Maccioni del «Centrodestra per Uzzano» (Pdl, Lega, La Destra e Dc), entrambi con precedenti esperienze amministrative anche se il primo da vicesindaco e assessore e il secondo da consigliere di minoranza.

A Castellina Marittima (1.676 elettori, provincia di Pisa) si torna al voto dopo un anno per le dimissioni, per gravi motivi di salute, del sindaco Danilo Montagnani era stato eletto, alla guida di una lista civica “pura” con il 53,9% dei voti. Sempre a capo di una civica «Per Castellina» si presenta Enrico Lorenzini, mentre il centrosinistra (Pd, Idv, Sel, Rif. Com.) propone Federico Lucchesi.

A Orciano Pisano, infine Giuliana Menci, casalinga, candidata a sindaco per la lista «Uniti per Orciano» (civica di centro) si pone in continuità con la giunta uscente, guidata da Giovanni Luigi Mogre. Il suo unico concorrente, Marco Menicucci, finanziere, è invece sostenuto da «Orciano Democratica» (centro-sinistra).

Pietrasanta: Centro-destra diviso in tre per il «dopo-Mallegni»

Quaranta giorni fa fece pubblicare su un manifesto di sei metri per tre un’istantanea di quattro anni prima che lo immortalava mentre veniva condotto in carcere, perché accusato di corruzione e di associazione a delinquere. «Perché se non ci avessi pensato io quella foto l’avrebbero tirata fuori i compagni in campagna elettorale» commentò il sindaco uscente. Più di recente ha annunciato – e poi ritirato – la candidatura di tre politici, pronti a raccoglierne l’eredità.

Massimo Mallegni, berlusconiano convinto, alla conclusione del suo secondo mandato da primo cittadino, non potrà ripresentarsi candidato a sindaco nel comune di Pietrasanta. Ma, di fatto, resta il protagonista assoluto della campagna elettorale di queste amministrative. Un burrascoso litigio notturno consumato in piazza del Duomo intorno alla lista dei candidati da presentare al consiglio comunale (in questa cittadina gli elettori dovranno scegliere i loro trenta rappresentanti tra 239 candidati, in corsa per dodici simboli) ha sancito la divisione – definitiva – tra Mallegni e Marco Marchi, ex vicesindaco e presidente dell’Ersu, imprenditore. E così Marchi correrà da sé, o meglio in compagnia della lista civica «Insieme a voi», intorno a cui sono coagulati tanti dissidenti del sindaco uscente, il Pri e la Lega Nord. Mentre quel che resta del Pdl (in molti, in pochi? Chi lo sa), ha finito per aggregarsi intorno alla figura di Daniele Spina, medico, già assessore comunale alla cultura e al sociale, esponente dell’Udc. Il cui faccione stampato sui manifesti è ancora associato a quello del sindaco uscente.

Un altro transfuga dalla giunta di centro-destra, Ermanno Sorbo, ha lanciato una terza lista, «Progetto Pietrasanta». La quarta ha un sapore prettamente «locale»: stiamo parlando della lista «per lo sviluppo di Strettoia Montiscendi» capitanata da Moreno Fontana. Un centrodestra polverizzato in tre rivoli dovrà vedersela con l’ex capogruppo di minoranza in consiglio comunale, Domenico Lombardi, medico pediatra, candidato a sindaco dal Pd, dalla Federazione della sinistra, dall’Italia dei Valori, da Pietrasanta civica, da Sinistra, Ecologia e libertà e dai Pensionati democratici. Forse avrà il tempo per ricomporsi, se il candidato della sinistra e uno di quelli del centrodestra non raggiungeranno il quorum necessario per passare al primo turno e dovranno giocarsi una seconda partita al ballottaggio. Chissà, però, se dopo tanti litigi, avranno la forza per farlo.

Andrea Bernardini