Arezzo - Cortona - Sansepolcro

Alle Celle di Cortona la scuola di preghiera.

Riprende sabato 13 novembre la scuola di preghiera e di spiritualità francescana, una valida esperienza che ormai da diciotto anni impegna la comunità delle Celle di Cortona. «Vorremmo rispondere con questa iniziativa alle attese e alle richieste di visitatori, amici e simpatizzanti di questo luogo per renderli partecipi della ricchezza di Francesco e della sua esperienza di uomo di preghiera», spiegano gli animatori presentano l’iniziativa.«La scuola di preghiera si chiama così non perché ci proponiamo di insegnare a pregare, ma perché vogliamo imparare a pregare a fianco a voi, insieme a voi. Siamo una comunità di frati che con umiltà, ma con tanta fiducia in Dio, ha scelto di vivere in questo eremo con lo scopo principale di pregare, sull’esempio di san Francesco “uomo fatto preghiera”, come lo definisce il suo primo biografo, e di accogliere chi vuol condividere la nostra vita».Quest’anno il tema della preghiera e della riflessione è «Matteo, un Vangelo ecclesiale» e si sviluppa in una serie di incontri che termineranno domenica 1° maggio con un ritiro spirituale. La scuola di preghiera si articola in tre momenti. Il primo momento ruota attorno alla preghiera introduttiva, all’invocazione allo Spirito Santo e alle preghiera con i Salmi. Il secondo momento prevede la catechesi o la Lectio divina. Il terzo momento ha al centro la preghiera di adorazione dinanzi all’Eucaristia.«La nostra proposta – spiegano ancora gli animatori – è un dono semplice, ma sincero e disinteressato che vogliamo fare a tutti (compresi i sacerdoti, i religiosi e le religiose), ma soprattutto ai giovani. È un servizio che vogliamo offrire alle parrocchie e ai collaboratori del parroco perché, dopo aver sperimentato Dio nella preghiera, lo comunichino ai fratelli nel loro ambiente».L’esperienza di quest’anno è particolarmente significativa perché si svolge nell’ottavo centenario della venuta di san Francesco a Cortona. Quello delle Celle è infatti il primo convento costruito dal santo di Assisi e da lui abitato anche dopo aver ricevuto le stimmate. Nel 1211, infatti, Francesco venne a Cortona in un giro di predicazione, come gli aveva raccomandato poco tempo prima il Papa, approvando il suo stile di vita evangelica. Con entusiasmo accettò il luogo offertogli in dono dal cortonese Guido Vagnottelli, che diventerà poi suo compagno. È un posto isolato, circondato da boschi, vicino ad un corso d’acqua. La natura attorno è stupenda e favorisce il desiderio di silenzio e di contemplazione. Il magnifico panorama che si può ammirare dall’eremo è un ottimo invito a lodare il Signore. Qui inoltre, nella primavera del 1226, quindi pochi mesi prima della morte, il santo dettò il suo testamento, uno degli scritti più preziosi per ripercorrere in sintesi tutta la sua esperienza spirituale. In questo luogo particolarmente suggestivo e invitante alla preghiera si possono ancora oggi visitare la sua celletta e l’oratorio dei suoi primi compagni. L’ultima visita di san Francesco alle Celle avvenne nel maggio 1226. Proveniva da Siena, dove frate Elia, che allora era alla guida dell’Ordine, l’aveva mandato per curarsi da una grave malattia agli occhi. Non ne trasse nessun giovamento, anzi la malattia si aggravò. Frate Elia volle condurlo nuovamente ad Assisi ma, giunti nei pressi di Terontola, decisero di fare tappa alle Celle per trovare un po’ di riposo. Francesco sarebbe morto ad Assisi il 3 ottobre successivo.Il luogo è ricco di storia e di spiritualità: vi hanno dimorato frate Elia da Cortona (che costruirà il primitivo conventino sopra la cella del Santo), sant’Antonio da Padova, san Bonaventura, san Lorenzo da Brindisi, il beato Guido da Cortona. Le camerette del convento, dove c’è posto per un letto, per un’asse a muro come tavolino e una sedia, rappresentano l’eremo ideale descritto e voluto da Francesco stesso come espressione contemplativa del suo Ordine.