Prato

Allarme siccità, in un anno piogge in calo del 40%

di Giacomo CocchiPare incredibile ma siamo alle prese con la siccità. Siamo in pieno inverno, abbiamo appena passato i «giorni della merla», indicati per tradizione come i più freddi dell’anno, e non piove. Il Bisenzio è quasi in secca e lo sono anche i torrentelli che scendono giù dai nostri monti. Così come il vicino Ombrone. Anche il lago di Bilancino, nel Mugello, dal quale dipende quasi tutta la risorsa idrica della piana Firenze-Prato-Pistoia, non è mai stato così vuoto d’inverno da quando è stato realizzato l’invaso: 244,78 metri sul livello del mare, contro una media di 250 metri. Publiacqua, lanciando un allarme preoccupato e invitando ad evitare gli sprechi, fa sapere che ci sono circa 25 milioni di metri cubi d’acqua meno della media. Se nei prossimi mesi non dovesse piovere, o nevicare, questa estate potremmo trovarci in guai seri, e non sarebbero solo le coltivazioni a soffrirne ma anche la nostra possibilità di accedere ai normali servizi idrici.«I dati sulle precipitazioni rispetto allo scorso anno ci dicono che c’è stato un calo del 42%». A dirlo è Antonio Alberghi, chimico di professione ma meteorologo per passione. Da oltre dieci anni ha messo su, a Schignano dove vive, una stazione meteo professionale, e cura un sito web visitatissmo: valbisenziometeo.it. A breve metterà on line anche un’altra postazione, questa volta a Sofignano, in modo da avere dati meteo ancora più precisi. «Il bilancio idrico, la differenza tra l’acqua che evapora dal terreno e quella piovuta, è attualmente negativo e lo è stato per tutto il 2011. Nel 2010 sono piovuti 1324 millimetri di acqua mentre nel 2011 sono stati 777 – spiega Alberghi entrando poi nel dettaglio -: se consideriamo solo i mesi più piovesi dell’anno, ottobre, novembre e dicembre, il calo è stato del 55%».Secondo Alberghi negli ultimi anni è aumentato il fenomeno delle «precipitazioni a carattere tropicale», «in due o tre giorni – dice il meteorologo – cade così tanta acqua come solitamente in quindici, si tratta però di una pioggia che poi non riesce ad andare nelle falde idriche». Per capire il fenomeno Alberghi fa l’esempio di quanto è avvenuto negli ultimi due anni: «Il giorno più piovoso del 2011 è stato lo scorso 26 ottobre, con 65, 4 millimetri, erano i giorni dell’alluvione a Genova e in Lunigiana, mentre l’anno precedente, il 5 ottobre del 2010 ne caddero 55,6. Era il giorno della nota tragedia del sottopasso di via Ciulli, quando morirono annegate tre donne cinesi».I motivi di questo cambiamento? Cosa dicono le previsioni per i prossimi mesi? «Sta cambiando il clima a livello mondiale – conclude Alberghi – questo è certo ma non possiamo fare previsioni a lungo termine, nessuna strumentazione può dirlo con certezza. Magari questo 2012 invertirà la tendenza e le piogge torneranno, non  possiamo stabilirlo. Comunemente si dice che marzo è il mese “pazzerello” per via dell’instabilità del tempo, in realtà il periodo delle piogge va da ottobre a dicembre, e in quei mesi, da due anni, non piove con continuità».(dal numero 5 del 5 febbraio 2012)