Vita Chiesa

ALLARGAMENTO UE: CHIESE CRISTIANE (KEK), UN PASSO VERSO LA DIREZIONE GIUSTA

L’allargamento dell’Unione Europea può contribuire a porre fine alla divisione tra Est ed Ovest ma non deve comportare maggiori isolamenti per chi ne rimane fuori, nè costringere i paesi candidati ad “aggiustarsi” sui modelli di vita occidentali. E’ la raccomandazione della Conferenza delle Chiese europee (Kek) contenuta in una lettera inviata a tutte le chiese membro (ortodosse, protestanti, anglicane e vetero-cattoliche), in vista del vertice europeo di Copenaghen (12/13 dicembre). “L’imminente decisione politica che verrà presa al Summit Ue di Copenaghen – si legge in una nota diffusa oggi – potrà contribuire in maniera significativa a porre fine alla divisione tra Est ed Ovest in Europa”. La Kek ritiene che “il processo di allargamento sia un passo verso la direzione giusta”; mette però in guardia i capi di Stato e di governo europei sulla eventualità che il processo possa “anche comportare il rischio di una nuova divisione tra Est ed Ovest”. La Kek invita quindi l’Europa a considerare “i molti paesi europei che rimarranno fuori dall’Ue nell’immediato futuro” e a curare le relazioni “con i suoi vicini” e in particolare con la Turchia. Le Chiese cristiane tengono a sottolineare che l’allargamento dell’Ue “non deve essere visto semplicemente come un aggiustamento dell’Est all’Ovest”. E’ piuttosto “una trasformazione che riguarda l’Europa nel suo insieme coinvolgendo gli Stati già membri e quelli nuovi”. Infine, un riferimento al lavoro sulla Convezione del Futuro d’Europa in vista della quale anche la Kek ha inviato una serie di proposte.Sir