Arezzo - Cortona - Sansepolcro

Alla scoperta della nuova sede Caritas diocesana.

La Caritas diocesana di Arezzo-Cortona-Sansepolcro allarga gli spazi per ampliare i servizi. Sono conclusi infatti i lavori di ristrutturazione della palazzina adiacente all’attuale sede di via Fonte Veneziana ad Arezzo. L’inaugurazione è prevista per sabato 4 giugno, alle 10.30, alla presenza dell’arcivescovo Riccardo Fontana. Ospite d’onore, l’arcivescovo di Perugia-Città della Pieve Gualtiero Bassetti, che insieme a Fontana effettuerà il taglio del nastro. «La presenza di Bassetti accanto a Fontana vuol essere un segno di continuità del lavoro svolto da Caritas in diocesi», spiega il direttore don Giuliano Francioli. «Fu infatti proprio Bassetti ad aprire in questo edificio – precedentemente di proprietà della Congregazione vincenziana – la prima sede della Caritas diocesana. Ora, con i nuovi locali, l’impegno viene rilanciato all’insegna del decoro e del rispeto per i poveri». I servizi della Caritas si dislocheranno sui quattro piani della palazzina, dotata di ascensore e priva di barriere architettoniche. Il seminterrato ospiterà 75 metri quadrati di magazzino e il deposito farmaci per l’ambulatorio. Avrà invece un ingresso indipendente, sul lato di via Fonte Veneziana, la sala delle associazioni, che Caritas ha scelto di mettere a disposizione di tutte quelle realtà associative aretine che non dispongono di una sede fissa. Sempre nel seminterrato troveranno spazio due nuovi servizi: quattro docce – due per uomini e due per donne, corredate di due bagni – e il servizio lavanderia, dotata di asciugatrice, a disposizione sia degli ospiti della casa di accoglienza che degli esterni. Il piano terra ospita quello che è un po’ il cuore pulsante di Caritas: il centro di ascolto. Il trasferimento nella nuova sede permetterà un notevole ampliamento degli spazi, con un conseguente potenziamento dei servizi offerti. Sala d’attesa, front office, quattro stanze per i colloqui, uno spazio per l’erogazione dei servizi e la segreteria. Nell’ala destra tornerà invece l’ambulatorio, che durante i lavori di ristrutturazione è stato ospitato nei locali della canonica di Santa Croce. All’ingresso del piano terra, infine, sarà allestita una stanza adibita a spazio di preghiera e riflessione: non una vera e propria cappella, ma piuttosto un luogo ecumenico, interreligioso, in segno di accoglienza verso tutte le fedi e le culture. Salendo le scale, si arriva al piano direzionale: quattro uffici per il direttore, i vicedirettori e l’economato, un’ampia stanza per gli operatori, la sala riunioni, la biblioteca ed una tisaneria. Il terzo piano è quello destinato all’accoglienza, strutturato in due diverse unità: da un lato si trovano due monolocali, completamente ammobiliati ed autonomi, destinati ad una permanenza prolungata nel tempo. Dall’altro lato, la casa famiglia, composta di tre stanze – più una quarta per il custode – tutte dotate di servizi igienici, cucina e soggiorno. «L’idea alla base del progetto – puntualizza Andrea Dalla Verde, vicedirettore Caritas – è quella di diversificare ulteriormente i nostri servizi, modulandoli in base alle diverse esigenze e necessità che emergono dai nostri utenti. In questa prospettiva, i nuovi spazi di accoglienza sono concepiti soprattutto per le famiglie: nuclei in difficoltà, madri con figli a carico, ma anche padri separati che, dovendo far fronte agli assegni mensili di mantenimento, faticano ad arrivare a fine mese». Il restauro dell’intera palazzina, portato avanti dall’impresa edile Dilio Mori su progetto dell’architetto Mario Maschi, ha richiesto un investimento complessivo di circa 800mila euro: ai 600mila euro di appalto, finanziati dalla Conferenza Episcopale Italiana, si sono sommate le spese per l’arredamento e la fornitura delle strumentazioni tecniche, a cui hanno fatto fronte Caritas e diocesi. «La scelta di mantenere la sede principale della Caritas diocesana nel pieno centro della città – spiega il vicedirettore Alessandro Buti – risponde all’esigenza pratica di essere facilmente raggiungibili da tutti, anche da chi arriva a piedi dalla stazione. Il nostro primo obiettivo rimane, infatti, quello di facilitare la risposta a tutte le richieste di aiuto che ci arrivano». Nelle intenzioni dell’arcivescovo Fontana e di Caritas emerge la speranza di poter ristrutturare, in tempi brevi, anche l’edificio adiacente, attuale sede del centro di ascolto. Dunque, una riorganizzazione generale della struttura operativa della Caritas, perchè possa continuare a fornire risposte adeguate e tempestive alle nuove povertà e alle richieste di aiuto che emergono dal territorio aretino. di Beatrice Bertozzi

 

NUOVI CENTRI DI ASCOLTO A CORTONA E RIVAIO  CRESCE L’IMPEGNO DELLE PARROCCHIE

Mentre la sede diocesana allarga gli spazi ed aumenta i servizi, nelle vallate aretine fioriscono le nuove Caritas parrocchiali, rispondenti all’esigenza di radicare sul territorio la realtà e gli obiettivi pastorali di Caritas: dopo l’inaugurazione del nuovo centro di ascolto di Cortona, molte altre realtà parrocchiali si stanno organizzando. A partire dalla Valdichiana, con la sede di Rigutino, che farà da punto di riferimento anche per Policiano e Sant’Andrea a Pigli. Attivi anche Ponticino, Lucignano e Terontola. La parrocchia del Rivaio dovrebbe ospitare un nuovo centro di ascolto; così come Soci, in Casentino. Nel Valdarno sono in crescita le sedi di San Giustino e Loro.