Opinioni & Commenti

Alla ricerca della collezione impossibile

di Lorella PellisCollezioni, che passione! Francobolli, monete, conchiglie, farfalle… chi, in vita sua, non ha mai collezionato qualcosa, alzi la mano. Nessun braccio all’orizzonte, c’è da giurarlo. Siamo un popolo di santi, navigatori, poeti, cittì della Nazionale di calcio e collezionisti. Soprattutto da quando le raccolte sono giunte anche nelle edicole, dove, da un pezzo a questa parte, si può acquistare praticamente di tutto. E allora, via con l’elenco: boccali da birra o bicchieri da vino, modellini di moto o di auto, piatti decorati, penne stilografiche, pompieri con autopompe e accessori vari e variopinti, case di bambole, classici soldatini e carri armati.

Ognuno trova l’oggetto del desiderio: un bell’orologio – moderno o d’epoca – per di più funzionante (dicono…), sculture di gran pregio (affermano…), minerali e pietre preziose (chissà…), minilibri per minilettori con minimi spazi a disposizione (mah…) e, per signore e signorine, borse, gioielli e bijoux.

I generi abbondano, le tasche si svuotano. Da un po’ di tempo sono arrivate in edicola persino le uova: sì, uova colorate. E pure gli uccelli, con il dubbio che non siano stati creati ex novo ma siano nati dalle medesime uova invendute. In verità, a sentire i giornalai, ormai letteralmente inghiottiti da carta e cartone, non proprio tutte le collezioni vanno per la maggiore. Si scoprono anche cose imbarazzanti: ci celiamo dietro le bandiere della pace ma siamo grandi appassionati di armi, anche se storiche, come dimostra una delle raccolte più gettonate. Ma niente paura, c’è un occhio di riguardo anche per i cattolici «doc», con gli angeli in similceramica, i santi e le statuine del presepe. Una collezione da finire giusto in tempo per il prossimo Natale, facendo bene attenzione che alla fine non manchi all’appello proprio qualcuno dei personaggi principali.

Eh sì, può capitare anche questo, dato che non sempre le case editrici (se così si possono ancora definire) che propugnano le raccolte fanno pervenire all’edicola gli esemplari nel numero richiesto. Così, magari, i bicchieri si accumulano e qualche uccello prende troppo presto il volo, facendo disperare il cliente-collezionista che comincia a girare alla disperata per le edicole. Intanto gli editori «veri», quelli di giornali e riviste, guardando con interesse al fenomeno pare abbiano maturato un mezzo progetto per aumentare la tiratura: forse basterà proporre di collezionare un’annata del tal mensile o tre mesi del talaltro quotidiano, che certamente prima o poi diventeranno «storici». Sempre che ai collezionisti sia rimasto, nelle loro pur capienti case, qualche angolino libero…