Tristezza e cordoglio ma anche la convinzione che il popolo algerino ha in sé la forza di far rinascere il proprio Paese ripartendo dalla riconciliazione nazionale. Con questo spirito l’arcivescovo di Algeri, mons. Henri Teissier, commenta al Sir l’ondata di attentati, quattro in meno di una settimana, che ha investito l’Algeria. L’ultimo oggi pomeriggio a una fermata di autobus a Bouira, in Cabilia, a circa 120 chilometri a est di Algeri, che ha provocato, secondo le prime ricostruzioni, almeno 20 morti. Il popolo algerino dichiara l’arcivescovo – ha scelto ormai da anni la strada della riconciliazione. Coloro che si stanno macchiando di questi attentati sanguinosi sono piccoli gruppi. Il nostro Paese ha sofferto molto tra il 1992 ed il 2000 e adesso speravamo di poter vivere senza violenza ma così non è. Ma una cosa deve essere chiara. Il futuro della nazione non si costruisce con le stragi e con il sangue. Si sente dire che siano fondamentalisti supportati da Al Qaeda che in Maghreb sarebbe ben radicata aggiunge a mettere le bombe. Queste stragi non hanno nessuna rilevanza politica. L’unica risposta forte adesso è continuare a lavorare per il dialogo e la riconciliazione e dare alla gente sicurezza e stabilità. Gli algerini, nonostante la paura, hanno la forza di reagire alla violenza con il rispetto della vita e del diritto. (dnr)Sir