Vita Chiesa

ALESSIO II: UN GRAZIE AL PAPA IL RITORNO IN RUSSIA DELL’ICONA DI KAZAN

Un “atto di restaurazione della giustizia” e un “gesto di buona volontà”. Così il patriarca ortodosso di Russia, Alessio II, definisce il “ritorno in Russia” dell’icona della Madonna di Kazan, visto come “sincero desiderio di superare le difficoltà esistenti” nelle relazioni tra cristiani e ortodossi. “Il trasferimento di questa santa icona – si legge nel testo diffuso oggi dalla sala stampa vaticana – è visto dall’intera Chiesa ortodossa russa contemporaneamente come un atto di restaurazione della giustizia e come gesto di buona volontà da parte di vostra santità. Sono convinto – prosegue Alessio – che la decisione di restituire l’icona esprima il sincero desiderio di superare le difficoltà esistenti nelle relazioni tra le nostre due Chiese. Possa questo evento – è l’auspicio del patriarca – esprimere il nostro comune contributo per superare le conseguenze negative della storia del ventesimo secolo, segnato dalla persecuzione contro la fede in Cristo, senza precedenti in tale dimensione”. Nel messaggio, inviato tramite il card. Walter Kasper, capo della delegazione della Santa Sede che ha riportato in Russia l’icona della “Madre di Dio” di Kazan, Alessio II ricorda che la “comune venerazione” di ortodossi e cattolici verso la Madre di Dio risale al tempo in cui la Chiesa non soffriva delle divisioni tra Est e Ovest, “così visibili e spiacevoli nei nostri giorni”. “Sempre – scrive il patriarca – la Chiesa ortodossa russa, anche nei momenti più difficili nelle sue relazioni con la Chiesa cattolica romana, ha espresso la sua volontà di sviluppare questi rapporti in spirito di sincera cooperazione”: di qui l’auspicio che il trasferimento dell’icona di Kazan costituisca “un passo nella giusta direzione per credere che in futuro sarà possibile regolare certi problemi esistenti fra le nostre Chiese”, partendo dalla consapevolezza che i “buoni rapporti” tra ortodossi e cattolici, realizzati “non a parole, ma nei fatti”, sono “estremamente importanti per il futuro dell’Europa e del mondo intero”. Sir