Lucca

Alessio è assistente di volo e ora vive in Norvegia, «amo viaggiare e conoscere culture diverse»

A dirlo è Alessio Tantone, ventottenne di Lunata, che vive in Norvegia e ha studiato presso l’Istituto Tecnico per il turismo del Pertini. «Poi appena l’ho finito ho cominciato a lavorare per Ryanair. Il 4 agosto 2013 feci la selezione per Ryanair: stavano cercando delle persone e io sono sempre stato un spirito libero. Da quando ero piccolissimo ho sempre avuto questa passione per i viaggi, per le culture. Mi piaceva farmi amicizie di altre nazionalità, ero molto incuriosito dai modi diversi di vivere. Sono una buona forchetta: la mia seconda passione è anche la cucina. Quindi mischiare questi due, cucina e viaggi, era per me la cosa più bella». 

Ora quale lavoro fai?«Sono assistente di volo». Il primo lavoro dove ti ha portato?«Feci un corso per Ryanair in Germania di circa 6-7 settimane e poi mi assegnarono la base di Bergamo. Poi passai a un’altra compagnia e mi sono trasferito a Londra, dove sono stato poco meno di un anno: lì lavoravo sempre come assistente di volo però per EasyJet. Dopo volevo provare qualcosa di diverso, imparare un’altra lingua e chiesi di mandarmi ovunque, dove ci fosse stato posto in Europa in una base di EasyJet. Loro giusto nel 2017 aprirono la base di Barcellona. Quindi mi sono trasferito in Spagna dove sono rimasto fino al Covid, per 5 anni. Quando ero sempre a Barcellona ho cominciato a lavorare per una compagnia norvegese che però faceva i voli lunghi, quindi volavo in Asia, in Sud America, in America. Sono tuttora in Norwegian».  Tantone ci spiega che per via del Covid la compagnia ha dovuto ristrutturarsi:«Nella sfortuna ho avuto comunque la fortuna di avere avuto l’opportunità di trasferirmi nella base centrale a Oslo. Adesso vivo in Norvegia».  Come è stato il salto Spagna-Novergia?«È freddo, nel senso che ovviamente come tutti i cambi ci sono i pro e ci sono i contro, l’importante è sapersi adattare e riuscire a cogliere le cose positive e non cercare di paragonare troppo perché ovviamente sono due posti diversi. Ci sono cose positive e ci sono cose negative, sono qua da meno di due mesi, quindi forse è un po’ prematuro riuscire a parlarne con l’esperienza. Però fino ad adesso sono stupito in positivo dall’efficienza, da qualsiasi tipo di gestione burocratica». Pensi mai a tornare in Italia?«No. Penso all’Italia e spesso mi manca per quanto riguarda la famiglia e le amicizie strette, quelle di tutta la vita, però non mi vedo in Italia».  Perché?«Lo vedo ancora un paese che lotta per delle stupidaggini che sono in altri paesi ormai alla luce del giorno, dei diritti civili dove noi siamo ancora a punzecchiare a destra e sinistra. Non vedo un paese che rappresenta il mio modo di essere».