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Aldo Pecciarini, quando la fede si fa servizio nella carità.

Avrebbe compiuto 80 anni lo scorso 19 maggio. Invece il 13 dicembre un malore improvviso se l’è portato via. Aldo Pecciarini, cattolico che ha declinato la sua fede in impegno nella Chiesa locale, fra le fila dell’Azione cattolica e di Comunione e Liberazione e nel servizio alla politica, è deceduto nel paese di cui è stato una figura di spicco: Monte San Savino. «Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede», ha scritto la famiglia Pecciarini affidandosi a un versetto della seconda Lettera di San Paolo a Timoteo per comunicare la morte di Aldo. A celebrare il funerale, che si è svolto a Monte San Savino e che ha visto la partecipazione commossa del paese, è stato don Severino Bernardini. «Gli piaceva raccontarmi – ha spiegato il sacerdote durante l’omelia – come fin da giovane aveva sperimentato l’umanità di Cristo nel rapporto con le suore teresiane, poi nell’Azione cattolica e nell’incontro con un grande educatore: don Silvano Nanni. Un percorso proseguito nell’incontro con Comunione e Liberazione, seguendo i suoi figli che vedeva lieti. Dentro questa storia gli era caro e tenero il legame con la Madonna delle Vertighe». Il sacerdote ha definito Pecciarini un uomo «appassionato di Cristo e perciò appassionato al bene degli uomini». Significativo è stato il suo impegno politico come forma di carità. Per anni dirigente della Democrazia cristiana, ha ricoperto anche la carica di vice-sindaco e assessore all’urbanistica per due legislature a Monte San Savino. È stato dal 1985 al 1995 nelle giunte guidate da Romolo Lupino. La sua passione per la «cosa pubblica» è stata sottolineata anche dal vescovo di Grosseto, Franco Agostinelli, in una lettera inviata alla moglie di Pecciarini, Giuliana, e ai figli Paolo, Gianni e Grazia. Nella missiva il presule ha spiegato come Aldo sia stato una «persona che ha colto nell’impegno civico la via del servizio e della carità al prossimo portandovi lo spirito che ha descritto sempre la sua vita». Poi Agostinelli lo ha ricordato come «sposo esemplare e padre premuroso» per la sua «sollecitudine verso i figli e i nipoti, sempre presente nell’offrire i suoi servigi, attento a cogliere i bisogni, pronto a donare parole di consiglio, d’incoraggiamento» e soprattutto «proponendo, come fatto di vissuta normalità, l’esempio di coerenza cristiana e civica». Pecciarini è stato impegnato per anni anche a livello diocesano soprattutto nella pastorale familiare. L’eredità di Aldo è stata messa in evidenza sia nel periodico de «L’arca», l’associazione che si dedica a disabili e minori in difficoltà, sia nella «Voce della Madonnina», bimestrale del Centro di spiritualità – Opera Madonnina del Grappa.