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ALBERTO SORDI: CARD. RUINI, «CI HA AIUTATI A CAPIRE LA VITA»

“Un simpatico amico e un compagno di viaggio che ci ha aiutati a capire e a portare il fardello della vita”. Così il card. Camillo Ruini, vicario del Papa per la diocesi di Roma, ha ricordato Alberto Sordi, morto martedì scorso all’età di 82 anni, nel corso della Messa per le esequie, celebrata oggi nella Basilica di S. Giovanni in Laterano. Riferendosi al “grandissimo rapporto” che Sordi “ha saputo costruire” interpretando “nel bene e nel male, l’animo e il carattere dei romani e degli italiani”, Ruini ha aggiunto: “Alberto Sordi, come ogni grande attore, ha espresso e portato alla luce alcuni aspetti e alcune dimensioni che sono universalmente umane, perché fanno parte della miseria, ma anche della nobiltà del cuore dell’uomo”. “Non diremo che Alberto Sordi ha saputo esprimere tutte le dimensioni dell’animo umano: lui per primo avrebbe stroncato una simile esagerazione con una delle sue battute”, ha precisato il cardinale e subito dopo ha aggiunto: “Facendosi sorridere di noi stessi, ma nello stesso tempo facendo venire alla luce molti risvolti oscuri o sofferenti della nostra esistenza e della vita sociale, Alberto Sordi è diventato, per tantissimi, un simpatico amico e un compagno di viaggio che ci ha aiutato a capire e a portare il fardello della vita”. Ruini ha ricordato le “grandi iniziative benefiche, per gli anziani come per i giovani”, che hanno costellato la vita dell’attore romano, nello “stile di riservatezza che lo ha sempre caratterizzato”. Quella di Sordi, secondo il cardinale, è stata “una fede semplice, che ha assorbito dalla madre e dalla famiglia e che è rimasta in lui una convinzione personale, così solida e profonda da consentirgli di affrontare con serenità il pensiero e il passaggio della morte”. Una “semplicità della fede”, questa, ha osservato Ruini, che “spesso ci sembra il segno di qualcosa di infantile, bello ma difficile da prendere sul serio”, una volta diventati adulti. Al contrario, invece, la “sapienza” di Dio traspare dalle “semplici parole del catechismo”, ed è proprio di questa “sapienza” che Sordi “si è fidato, da adulto e da anziano non meno che da bambino”. Di qui il “grazie semplice e sincero” di Ruini all’attore romano “per quello che egli è stato, per il bene che ha compiuto, per averci tenuti allegri e anche per averi aiutato a riflettere”.Sir