Anzitutto un amico, sincero e fedele. Sincero, perché la sua amicizia era fondata sulla chiarezza: fedele agli amici e ancor più fedele alla verità. E proprio per questo si poteva sempre contare su di lui, sul suo consiglio, sulla sua prudenza, sulla sua linearità. Il suo parlare era nello spirito evangelico del sì, sì, no, no. Così mons. Vincenzo Rini e Paolo Bustaffa ricordano Alberto Migone direttore di Toscana Oggi morto ieri a Firenze. Queste caratteristiche – aggiungono il presidente e il direttore del Sir, Servizio Informazione Religiosa – apparivano nel suo scrivere: fondato sempre sulla forza del pensiero; prudente, motivato, attento all’uso delle parole, espressione della verità nella carità. Nel mondo dei settimanali è stato punto di riferimento per la sapienza, per la ricchezza della sua cultura, per il profondo radicamento nell’esperienza ecclesiale, per la fede sostanziosa e concreta. Porteremo nel cuore la sua figura accogliente, il suo tratto delicato, il suo sorriso buono. Ci accompagnerà la sua testimonianza professionale fatta di passione per la verità, di ascolto e racconto della vita della gente, di libertà e responsabilità nell’appartenenza.Sir