Lettere in redazione

Al voto con un forte disagio

Se rifletto sulla composizione e sui programmi dei due schieramenti sarei tentato di non votare, ma penso che la mia scelta non porterebbe nessun risultato positivo. Credo invece importante votare per quei partiti che più si avvicinano ai valori cristiani e che esistono nel centro-sinistra come nel centro-destra. Purtroppo questa volta non avremo la possibilità di esprimere la preferenza ai singoli candidati, ma possiamo comunque vedere le liste dei candidati di ogni singolo partito e anche questo può determinare la nostra scelta di voto.Davide CiulliFirenze E’ facile strumentalizzare un presunto schieramento da parte dell’insieme della Gerarchia a favore di quelle forze politiche che ideologicamente affermano di richiamarsi ai valori cristiani: per un cristiano è immediatamente riconoscibile una insanabile contraddizione tra il messaggio evangelico sulla famiglia e una legislazione che legittimasse i Pacs. Più complesso trovare la stessa contraddizione tra leggi che consentono l’uso del potere a fini particolari e non nell’interesse generale, a partire dalla tutela dei più deboli oppure risalire al settimo comandamento nella legislazione permissiva che consente l’elusione e l’evasione dai propri doveri civici.La diaspora politica dei cattolici ha eliminato il luogo naturale dove la complessità delle problematiche, le priorità da evidenziare, il livello di mediazione accettabile, consentivano l’accesso diretto dei singoli alla partecipazione al confronto, contribuendo alla formazione civile delle persone. Poiché non è pensabile, e per molti aspetti non auspicabile, un ritorno all’unità politica dei cattolici, il luogo dove questa palestra di crescita civile e di confronto serio, proiettato nella ricerca di soluzioni positive e coerenti con il messaggio evangelico non può che essere la Chiesa. Questa ipotesi non è priva di rischi e di possibili lacerazioni, ma non ne è priva neppure l’attuale situazione, nella quale il ruolo dei laici è parzialmente sopperito, non sempre opportunamente, dagli interventi della Cei.Renato MasettiFirenze Sono una giovane donna, delusa e sconcertata dalla campagna elettorale. Non mi piace l’atmosfera ammorbata da odio, invidia, desiderio spasmodico di rivincita, non solo nei confronti del presidente del Consiglio, ma anche di tutti quei cittadini che, nel referendum del giugno 2005 sulla legge 40, si sono astenuti. Mi sembra che siano stati elusi i problemi veri e concreti del paese, per esempio il declino demografico, le conseguenze sociali ed economiche del rapido invecchiamento della popolazione e del necessario assorbimento di uomini e donne provenienti da paesi e culture diverse. Del futuro nessuno se ne preoccupa. Per proiettarsi avanti, per nutrire speranza, per costruire il futuro, bisogna amare la vita e non avere paura. Si è perso tempo a disquisire sui pacs, arrivando a sostenere che costituirebbero il rimedio alla scarsa natalità, ma tutto questo risponde ad una domanda sociale o non è piuttosto una costruzione ideologica? Perché i registri delle coppie di fatto, laddove istituiti, sono vuoti? Per queste ragioni, volevo astenermi, ma ho compreso che questa posizione era vigliacca, significava lavarsi le mani. Prenderò posizione per quello tra i due schieramenti che maggiormnte ha mostrato di tutelare o perlomento non impedisce, nel suo programma e nelle dichirazioni dei suoi leader, di proteggere l’essere umano dal primo momento del suo concepimento, alla morte naturale, la famiglia quale unione di un uomo e di una donna aperta alla vita, le libertà concrete.Lucrezia Del Soldato

Di questa burrascosa campagna, un aspetto mi ha colpito in particolare: tra fisco e grandi opere, sanità e pensioni, sud e nord, Pil e immigrazione, debiti e banche, non ho sentito una sola parola su argomenti quali la cooperazione internazionale, la lotta alla povertà ed alle malattie del mondo, l’impegno per il rispetto degli obiettivi del millennio. È evidente che i problemi interni devono avere la preminenza, ma di estero ho sentito parlare solo in termini di Islam, di sicurezza, di terrorismo e di esportazione della democrazia. E tutto questo quando, come noto, l’Italia è agli ultimissimi posti mondiali per destinazione di risorse verso i Paesi poveri.

Siamo quindi inevitabilmente destinati a richiuderci su noi stessi, sul nostro egoismo, sulla nostra «ricca povertà», sulle nostre paure? Voi cosa ne pensate?Antonio PacentiLivorno Abbiamo visto e rivisto il messaggio del card. Ruini, che dà chiare indicazioni di voto per i cattolici, pur proclamando l’equidistanza della Chiesa dagli schieramenti politici. Mi chiedo se in nome della stessa equidistanza, lo stesso card. Ruini abbia a suo tempo provveduto, in qualità di presidente dei vescovi italiani, a rispondere all’on. Bondi rimandando solennemente al mittente l’opuscolo che Forza Italia ha inviato a parroci, comunità religiose, gruppi e movimenti per «leggere» l’azione del governo uscente «alla luce della dottrina sociale della Chiesa». Sarà certo così, ma perché non ne abbiamo avuto notizia? Mila VivarelliGrosseto

Nei programmi a confronto, sul numero 11 di Toscanaoggi, ci sono diverse inesattezze: sulla riforma della scuola operata dal governo Berlusconi non avete scritto che l’obbligo scolastico previsto per legge è fino a 18 anni; è evidente che la proposta della sinistra sarebbe un passo indietro.

Comunque sia, che il giornale dei Vescovi Toscani non metta in evidenza che stavolta gli schieramenti non sono equivalenti, e che la sinistra porta avanti l’eutanasia, i pacs, il matrimonio degli omosessuali e quant’altro fa riflettere.Michele Donvito Apprezzando l’equilibrio col quale avete commentato le vicende culturali e politiche che come cattolici ci interrogano; vi chiedo se non vi sembra che tanti giudizi sul governo siano prevenuti, quasi a far consistere tutto in un moto di antipatia personale con Berlusconi. Leggi come quelle sulla fecondazione, sugli oratori, sul cinque per mille, sull’impresa sociale, sul «più dai, meno versi» e via dicendo, mi sembra vadano nella direzione che auspichiamo, quando non c’è lui in questione. Non si può votare solo sulla simpatia, in un’opzione politica non crede sia meglio usare la testa?Luigi GrazziniFirenze Vi ringrazio per aver proposto ai lettori il confronto tra i programmi delle due coalizioni. Il riconoscimento delle coppie di fatto, il testamento biologico e l’abrogazione del decreto sulle droghe dovrebbero far riflettere noi cattolici, per non parlare della proposta di reinserire il tempo pieno e prolungato nelle scuole. Quando mai è stato tolto?Andrea BartelloniMarina di Pisa (Pi) Queste lettere esprimono bene il disagio di tanti italiani, e specialmente dei cattolici, per una campagna fatta di ingiurie e grida, capaci più di spaventare che di convincere. La nuova legge elettorale non ha risolto il vero problema del sistema precedente, che era di mettere l’elettore davanti alla scelta secca tra due candidati, spesso entrambi improponibili. Adesso si sceglie tra due coalizioni, ancora più eterogenee e frammentate di prima, anche se poi il segno lo si mette sul singolo partito, senza possibilità di scelta tra i candidati. E l’esito sarà molto incerto per i diversi meccanismi del premio di maggioranza tra Camera e Senato. Per quest’ultimo, verrà infatti attribuito regione per regione e solo con un’improbabile vittoria di una coalizione in tutte le regioni si arriverà ad una maggioranza del 55% di seggi. Per la nostra posizione rimando a quanto scritto nei numeri precedenti e all’editoriale di questa settimana. Su quanto scritto dai lettori una sola precisazione al signor Donvito. La nostra sintesi riguardava esclusivamente i programmi per la prossima legislatura. E in quello di Berlusconi non si parla né di scuola, né di immigrazione. Ma avevamo precisato che su questi temi erano state approvate la riforma Moratti e la Bossi-Fini. Comunque, per essere precisi, la riforma Moratti non ha elevato a 18 anni l’«obbligo scolastico», ma l’«obbligo formativo», che è una cosa diversa.Claudio Turrini

Politiche, confronto tra i programmi