Vita Chiesa

Al via a Grosseto la Settimana della Bellezza

“Parlare di pace alla Settimana della bellezza significa far leva, prima di tutto, sulla certezza che Cristo è la pace e poi su una parola che abbiamo inserito nel titolo: artigiani. Significa ribadire che la pace la costruiamo, partendo da Cristo, facendo ogni giorno la nostra parte operando da costruttori, come ci dice il Vangelo”, dice don Roberto Nelli, direttore dell’ufficio diocesano per la pastorale culturale, che con la Fondazione Crocevia organizza l’evento.

Anche l’arte servirà a declinare l’anelito alla pace, grazie a tre mostre che saranno inaugurate domani sabato 22 ottobre, alle ore 10,30 presso la cattedrale di Grosseto. Interverranno suor Maria Gloria Riva, storica dell’arte; Giovanni Gazzaneo, presidente di Fondazione Crocevia e coordinatore di Luoghi dell’Infinito; Mauro Papa, direttore del Polo culturale Le Clarisse; Chiara Valdambrini, direttrice del Museo archeologico e d’Arte della Maremma.

Si tratta di “Teofanie. Omar Galliani dialoga con il Vecchietta”, allestita fino all’8 dicembre nella cattedrale stessa (orario 9-12/16-19). Omar Galliani in dialogo con il crocefisso di Lorenzo di Pietro, detto il Vecchietta, opera del 1470-1475 recentemente restaurata pochi mesi fa ed esposta nella recente mostra fiorentina “Donatello. Il Rinascimento”. Il maestro senese, che ha guardato al Sassetta, a Jacopo della Quercia, a Masolino e Masaccio, ci offre un capolavoro, custodito da oltre cinque secoli nel duomo di Grosseto. Davanti al Cristo così umano, così vero, nel suo dolore che lo porta alla morte, la contemplazione si fa preghiera. «Tocchiamo così con mano il mistero dell’arte cristiana – dice Giovanni Gazzaneo, presidente di Fondazione Crocevia e coordinatore del mensile Luoghi dell’Infinito –, in cui nulla viene negato, tutto è abbracciato: il canto di Davide, il pianto di Giobbe, il Cristo della Passione, il Crocifisso e il Risorto. La bellezza cristiana, da Betlemme al Calvario, esprime tutto questo e così supera gli ideali dell’arte greca, dove solo i criteri di armonia e perfezione possono corrispondere a un’ideale di bellezza, pura utopia per gli uomini ma anche per gli dei: un magnifico sogno, ma pur sempre solo un sogno. Al contrario la verità del mistero cristiano salva e coniuga in modo paradossale vita e morte, sofferenza e felicità, tempo ed eternità. E la bellezza che ne scaturisce è molto più di un puro fatto estetico, perché nasce e si alimenta nell’Incarnazione».

È questa la bellezza che esprime Omar Galliani con i suoi bellissimi volti del Cristo e della Vergine e le mani al cielo di Pax hominibus, immagine simbolo della Settimana della Bellezza 2022.

Il Polo culturale Le Clarisse (via Vinzaglio 27) ospita, invece, “Portatori di pace/I Viandanti di Sandro Chia della Collezione Ticci”. La mostra resterà aperta fino al 30 ottobre (ore 10-13/16-19. Chiuso il lunedì. Ingresso 3 euro, ridotto 2 euro. Mostra e Collezione Luzzetti 5 euro. Info e prenotazioni 0564 488066-067-547 collezioneluzzetti@gmail.com)

Sandro Chia è tra i più noti protagonisti della Transavanguardia: nato a Firenze nel 1946, ha dedicato molto tempo ai viaggi, in Europa, in Asia, in America. Ha vissuto in molte città d’Italia, per lunghi periodi in Germania e per vent’anni a New York. Diventato cittadino del mondo, ha una visione dell’arte che si basa sull’esperienza del viaggio e sui desideri e le speranze di colui che parte, che lascia il suo Paese per scoprire nuovi mondi e percorrere strade che arricchiscono lo spirito.«L’immagine di un viandante – afferma Chia – è il mio tema preferito, una figura che incede tra cielo e terra, contornato dal paesaggio, possibilmente accompagnato da animali domestici. Il viandante è per me il tema più fecondo, più ricco di conseguenze pittoriche e ideali». E ancora: «In fondo dipingere significa questo, significa pedinare a distanza un soggetto, braccare un’immagine, seguirne le tracce, scoprire le tracce, cancellare le tracce. Significa dimenticare se stessi nel paesaggio del quadro appena abbozzato, diventare lo specchio dell’immagine e quasi per caso, inavvertitamente, entrare nel quadro. Pochi passi dentro il quadro e il quadro diventa il teatro dell’auto seduzione, pochi passi dentro il quadro e il quadro si trasforma in autoritratto. Ancora un passo o due e si esce dal quadro lasciandovi l’immagine, l’ombra, il corpo astrale».

Anche Achille Bonito Oliva, presentando l’opera di Sandro Chia, riferisce che «l’Arte è partire dalla catastrofe semantica che non ha risparmiato nemmeno le avanguardie, approfittare della perdita di significato per produrre una sana deriva creativa, pronta a transitare in ogni luogo, luogo comune o proibito». La mostra è curata da Mauro Papa e Giovanni Gazzaneo.

Infine al Maam-Museo archeologico e d’Arte della Maremma fino al 31 dicembre sarà possibile effettuare il percorso “In hoc signo vinces, simboli tra archeologia, arte e fede (Orario fino al 31 ottobre: dal martedì al venerdì 10.30-17.00; sabato domenica e festivi 10.00-13.00/16.00-19.00. Dal 1 novembre: dal martedì al venerdì 9.30 -13.30; sabato domenica e festivi 10.00-13.00/16.00-19.00. Ingresso 2.50 euro.Info: accoglienzamaam@gmail.com 0564 488752).

Curato da Michela Berto, Lucia Ferri e Chiara Valdambrini, l’itinerario-visita alMaam permetterà di scoprire ciò che solitamente resta solo un dettaglio, a un colpo d’occhio marginale, nell’osservare un’opera d’arte o un oggetto decorato. Lo scopo è quello di ribaltare il campo visivo per far vedere e riconoscere il mondo dei simboli di cui il museo è meraviglioso scrigno. La frase latina «In Hoc Signo Vinces», letteralmente «Sotto questo segno vincerai», secondo la leggenda, comparve in cielo come un prodigio, accanto al simbolo della croce, al futuro Imperatore Costantino che era in procinto di affrontare la decisiva battaglia a ponte Milvio contro le truppe di Massenzio. «Partiremo proprio dalla croce e percorreremo tutte le sale, o quasi, del secondo piano del Maam – dicono le curatrici -, alla scoperta di quanto le nostre tavole lignee, le sculture e gli oggetti di uso quotidiano hanno da raccontare. Che si tratti di una croce, di dadi, di un pesce o di una ciliegia, cosa significano tali rappresentazioni nel contesto in cui sono inserite? Hanno storie lontane? Perché tali opere sono state commissionate? Quale è la loro funzione? Scopriremo che gli artisti e gli artigiani utilizzavano simboli per arricchire la scena ritratta, a volte per rappresentare stati d’animo, condizioni dell’esistenza umana o concetti astratti che, altrimenti, sarebbero stati sottaciuti, talora invece li inserivano per rendere riconoscibile il personaggio raffigurato o per nascondere, nel dipinto, un messaggio che doveva essere riconosciuto da pochi. Saranno possibili visite guidate organizzate e tour pensati per la visita in autonomia, godibili attraverso l’audioguida IZI.travel, una app scaricabile gratuitamente su smartphone.

Domani sera alle ore 21, nell’auditorium della parrocchia Maria SS.Addolorata (via papa Giovanni XXIII) spazio al teatro Giacomo Moscato e Dmytro Rybalevskyi porteranno in scena «Pace – In qualsiasi modo, ma non col silenzio», recital teatrale in ucraino e italiano con testi tratti da Giuseppe Ungaretti, Taras Shevchenko e altri autori di Pace. Lo spettacolo ha il patrocinio della Prefettura di Grosseto. Ingresso a offerta.

I due protagonisti reciteranno (in doppia lingua) testi dal grande impatto emotivo, in grado di far riflettere, di far capire, «sentire» la deplorevole ignominia della guerra e la straordinaria umanità della pace.

La Settimana della Bellezza è organizzata dall’Ufficio per la pastorale culturale della Diocesi di Grosseto e dalla Fondazione Crocevia con la co-organizzazione di Comune di Grosseto. Gode, inoltre, della collaborazione di altri uffici diocesani, del quotidiano Avvenire con la sua rivista mensile Luoghi dell’InfinitoFondazione Polo Universitario Grossetano, della Fondazione Grosseto Cultura, in modo particolare attraverso il Polo culturale Le Clarisse e del Maam-Museo archeologico e d’arte della Maremma.

Main sponsor: Fondazione Bertarelli e Fondazione The Rada Zocco Foundation.