Pisa
AL SERVIZIO DELLA COMUNIONE
Sabato 9 aprile collaboratori pastorali a convegno in Seminario Una task-force di almeno ottocento volontari impegnati nella catechesi di iniziazione cristiana o animatori di gruppi di ragazzi, di giovani che si preparano a celebrare il matrimonio cristiano o di adulti; 450 laici, giovani, adulti ed anziani, al servizio dei poveri nelle mense, nei centri di ascolto, nei servizi promossi dalle Caritas parrocchiali; 333 ministri straordinari che si recano nelle case o nelle residenze sanitarie assistite per portare la comunione agli ammalati e agli anziani non autosufficienti; 60 volontari che ogni giorno frequentano le corsie degli ospedali, per portare conforto spirituale ai degenti; decine di laici che per periodi più o meno lunghi hanno lasciato casa per vivere insieme ai popoli africani o del sudamerica. E poi un diffuso volontariato cattolico, sale e lievito nella scuola, nell’università, nei campi di calcio, nel carcere, negli ospedali, in tutti quei luoghi, insomma, in cui il ragazzo diventa uomo o l’uomo soffre. Sono gli uomini e le donne che la Chiesa pisana offre alla società. Lavorano tutti per il Vangelo. Ma non tutti conoscono, apprezzano, sostengono il «lavoro» del vicino di casa. «Al servizio della comunione» è il titolo del prossimo convegno pastorale diocesano, in programma sabato 9 aprile in Seminario. Obiettivo del convegno: educare alla comunione nella Chiesa, facendo emergere le ragioni ed il senso di appartenenza alla Chiesa locale. Ritrovo alle ore 15 nella cappella nuova del Seminario: si potrà accedervi dal pensionato Toniolo o dalla scuola «Santa Caterina». Sarà il teologo don Severino Dianich a tenere una relazione sul tema del convegno. Poi i volontari e gli operatori delle Caritas parrocchiali, i catechisti, gli animatori della liturgia, i responsabili ed i volontari dei movimenti e delle associazioni diocesane si ritroveranno in gruppi di studio, confrontandosi sulla loro esperienza di Chiesa ed individuando le prospettive di cammino. Sarà l’arcivescovo Giovanni Paolo Benotto a tracciare le conclusioni del convegno, che dovrebbe chiudersi intorno alle ore 19.