Arezzo - Cortona - Sansepolcro

Al museo il Vangelo della luce.

Che cosa ha ancora da svelarci il Vangelo, insieme alla storia e all’archeologia, sulla sepoltura e sulla risurrezione di Gesù? Sarà Edoardo Mirri a condurci, lunedì 29 marzo, alle 17.30, nella sala Vasari del Museo diocesano di Cortona, alla scoperta di aspetti «inconsueti» celati nelle narrazioni sulla morte e risurrezione di Cristo. Nell’incontro, Mirri proporrà un’interessante interpretazione del brano evangelico in cui l’apostolo Giovanni racconta quello che vide nel «sepolcro vuoto» all’alba della domenica di Pasqua (era il 9 di aprile dell’anno 30 dell’era cristiana, sostiene Mirri). La conferenza vuol mettere in luce quali siano i testimoni reali della morte e della sepoltura di Gesù, tra i quali il solo Giovanni ha visto e udito, e solo questo ha narrato: insomma un «testimone oculare». Nella seconda parte la conferenza ripercorrerà tutti gli eventi particolari, anche minimi, della morte, della deposizione dalla croce, della preparazione del corpo, della sepoltura. Elementi importanti per comprendere ciò che di fatto è accaduto. Poi la scoperta della tomba vuota da parte di Maria di Magdala, di Pietro e soprattutto di Giovanni. L’intenzione di Mirri è offrire una spiegazione del perché Giovanni «vide e credette». Non era solo una tomba vuota (il corpo di Gesù poteva anche essere stato trafugato) ma una vera e propria testimonianza che quel corpo era come «evaporato» dai lini che lo avvolgevano, senza scomporli: essi erano ancora là dove erano stati collocati la sera della «parasceve», sistemati così come erano stati posti, ma non avvolgevano più nulla. La conferenza di Mirri, accompagnata da diverse illustrazioni esplicative, ha a suo fondamento – come ha detto lui stesso – una profonda fede che si esprime anche in termini razionali. E l’incontro è anche un invito alla fede. Fuori della quale, sottolinea Edoardo Mirri, la ragione non ha nessun senso e nessun vero significato.