di Sara D’OrianoInizierà il prossimo 22 gennaio nei locali dell’università degli studi di Firenze, a Prato, il primo corso strutturato di formazione in bioetica dal titolo «Ai confini della vita» organizzato in Toscana. Il corso, nato dalla collaborazione tra le sezioni toscane dell’associazione Medici Cattolici Italiani, l’Università cattolica del Sacro Cuore di Roma e la diocesi di Prato, ha l’intento di formare medici, personale sanitario e operatori di pastorale sulle problematiche legate al tema della bioetica, oggi molto sentito. Saranno infatti argomenti del corso, che ha una durata biennale ed è strutturato in due moduli, tra gli altri, il tema della nascita della vita, e quello della sua fine, la sperimentazione clinica e la genetica, la relazione tra medico e paziente e i trapianti d’organo. Coinvolti nell’impegno settantadue docenti provenienti dalla sede romana e milanese dell’Università Cattolica, dall’Università fiorentina e dall’Associazionismo toscano. Interverranno, tra gli altri, il cardinal Silvano Piovanelli, l’onorevole Valdo Spini, il professor Paolo Gentilini e monsignor Elio Sgreccia.Le lezioni saranno a cadenza mensile e prevedono, oltre ad una inquadratura scientifica del problema e una impostazione etica, la divisione in gruppi di lavoro attivi. Previsti anche una serie di esami, al termine di entrambi i moduli in cui si articola il corso, finalizzati al riconoscimento dei crediti sull’aggiornamento obbligatorio del personale sanitario. Riccardo Poli, presidente dei Medici Cattolici della Toscana e uno dei direttori del corso, pone l’accento sulle ultime due lezioni, nel dicembre del 2006, che riguarderanno in particolare i rapporti tra bioetica e grandi religioni monoteiste, a cui parteciperanno i principali rappresentanti delle varie confessioni e i rapporti tra bioetica e mass media, sull’etica dei media in rapporto a tematiche della salute. Le iscrizioni, che si sono chiuse lo scorso dicembre, parlavano di sessanta medici iscritti, raggiungendo così il massimo dei posti disponibili, dieci infermieri e diversi farmacisti.È possibile invece iscriversi ancora come «uditori esterni»: in pratica chi fosse interessato soltanto ad una o più lezioni, può contattare la segreteria del corso per comunicare la propria presenza.Il progetto si inserisce in un più ampio impegno che mira alla creazione di un tessuto culturale maggiormente sentito e più forte. Ancora, Riccardo Poli ricorda come sia importante per Prato accogliere questo corso, primo gradino verso la creazione di un centro di bioetica interdisciplinare che coinvolga la medicina, ma anche la filosofia, l’antropologia così come la teologia e la giurisprudenza e sottolinea l’importanza di coinvolgere in queste esperienza anche persone esterne al mondo della medicina.