Toscana

AGRITURISMO, VIA LIBERA AL NUOVO REGOLAMENTO TOSCANO; CAMBIA LA CLASSIFICAZIONE

Meno “spighe” per gli agriturismi toscani ma più qualità. Il nuovo regolamento, licenziato ieri dalla commissione Agricoltura, prevede che la classificazione non si basi più su 5 livelli, come per le stelle degli hotel, ma su 3. Questo per separare definitivamente il mondo alberghiero da quello degli agriturismi, che più che ai confort deve puntare sul rapporto con la ruralità, secondo lo spirito della legge di riferimento. Inoltre vengono definiti i requisiti di base degli agriturismi, che come minimo dovranno avere una spiga: fra questi il rispetto di ambiente e benessere degli animali, la presenza in azienda di segnaletica e attrezzature di pronto soccorso.

Il regolamento interviene su diversi aspetti del settore, come gli eventi promozionali che gli agriturismi possono organizzare ma senza superare il numero di venti all’anno e dandone notizia ai Comuni. Anche questa norma va nel senso della ricerca della qualità e della differenziazione rispetto a tutto quello che non è agriturismo. Altro punto importante è la definizione dei requisiti igienico-sanitari per i pasti che vengono serviti in azienda. Se il numero degli ospiti non è superiore a 12 valgono gli stessi requisiti delle abitazioni civili. “L’agriturismo toscano con questo regolamento non corre più il rischio di essere confuso con altre realtà, come alberghi o ristoranti, ma ritorna nella dimensione di ruralità e di rapporto con l’ambiente e la terra, quegli elementi che ne hanno determinato il suo successo”, ha detto Fabio Roggiolani, presidente della commissione. Per Roggiolani, l’agriturismo può diventare anche un faro dell’innovazione ecologica, con un’illuminazione che non “inquina” il cielo, la raccolta differenziata e l’utilizzo di fonti energetiche a basso impatto ambientale.

Di parere diverso Lorenzo Zirri, capogruppo di Forza Italia, che ha motivato il suo voto contrario criticando il cambiamento della classificazione. “Passare da 5 a 3 stelle per molti stranieri vorrà dire che si abbassa il livello di qualità dei nostri agriturismi – ha detto Zirri – Ho notato inoltre una serie di norme restrittive e ‘ingessanti’ come quella sulla comunicazione degli eventi promozionali ai Comuni”. (cs-ac)