Toscana
Agriturismo, Coldiretti Toscana: la nuova disciplina regionale penalizza l’impresa agricola
Una nuova disciplina e nuove regole per gli agricamping, gli agriturismi che scelgono di attrezzare aree anche per l’ospitalità camperistica, è quanto prevede la proposta di legge approvata dalla Giunta regionale nella sua ultima seduta.
La Coldiretti Toscana non ci sta e prende posizione in merito alle modifiche alla legge regionale 23 giugno 2003 n. 30 “Disciplina delle attività agrituristiche in Toscana”.
“Solleviamo grossi dubbi su questa nuova legge sull’agriturismo per quanto riguarda la possibilità di fare impresa ed essere concorrenziali – spiega Simone Ferri Graziani, membro di Giunta nazionale di Terranostra – noi vogliamo un agriturismo che sia sempre più a contatto con la natura, con la valorizzazione del prodotto agricolo ma desideriamo che ci sia la possibilità di fare agriturismo, specie in quelle zone svantaggiate e montane.
La principalità dell’attività agricola è un punto fermo, detto questo non si può limitare la possibilità di fare impresa e penalizzare i turisti che vogliono stare in mezzo alla natura.
L’agriturismo in questi anni ha fatto sì che la campagna Toscana tornasse ad essere quella che tutti sognano con i cipressi, le vigne, il recupero del territorio ed il miglioramento dei borghi, tutto questo grazie alla sua legge. Diciamo sì ad un’operazione di restyling ma in un ottica di sviluppo e non di chiusura.
L’agriturismo – prosegue Ferri Graziani – è un grande incubatore di biodiversità, di storia, di cultura grazie al quale si salva il mondo rurale”.
Nella nuova proposta di legge ad esempio si limita il numero di piazzole per l’agricampeggio, la Coldiretti Toscana fa sapere che il numero delle piazzole dovrebbe andare in base all’attività agricola, così come esplicita la legge nazionale e quella delle altre regioni.
“Chiediamo l’apertura di un tavolo di confronto tecnico per quanto riguarda la regolamentazione, nel rispetto di quella che è stata la normativa ad oggi – afferma Luca Serafini, Presidente di Terranostra Toscana – la legge dovrebbe andare incontro e risolvere quelli che sono i problemi relativi alle nuove forme di turismo, legate ad un moderno modo di vivere la campagna ed il territorio, senza però limitare o stravolgere quella che è la normativa precedente. La Toscana è leader per quanto riguarda l’ospitalità e gli spazi aperti rivolti a chi sa apprezzare l’agricoltura de il territorio, la domanda da parte dei turisti è molto forte e la risposta deve essere altrettanto strutturata e non può essere limitata e limitante. I numeri per quanto riguarda l’ospitalità negli spazi aperti sono così piccoli in relazione alla massa dei flussi turistici della nostra regione, non capiamo perché – si avvia a concludere Serafini – debbano essere così fortemente ridotti e penalizzati dalla nuova legge. Abbiamo salvato centinaia di aziende agricole che altrimenti sarebbero state destinate alla chiusura e all’abbandono, siamo disponibili a collaborare in un’ottica di modifica, affinché la Toscana continui ad essere un luogo in cui l’agriturismo diviene l’officina di valorizzazione delle eccellenze e del territorio”.