Toscana
Agricoltura, Salvadori: «Toscana non è solo nostalgia. E’ terra di ricerca e investimenti»
«La Toscana non è nostalgia, o almeno non solo. La Toscana è una regione che sa fare innovazione e investimenti, che sa mettere insieme il mondo della ricerca e quello della produzione agricola. Dopo il grande patrimonio che la Toscana ha saputo dare al mondo nella sua storia, e che è culminato con il Rinascimento, oggi la Toscana è pronta per dare un altro contributo importante per il futuro dell’umanità, e questo contributo possiamo darlo in termini di innovazione applicata all’agricoltura. Noi andremo avanti con determinazione su questa strada e riusciremo a sconfiggere l’idea imperante nell’immaginario collettivo che rappresenta la Toscana in termini di nostalgia verso un passato che non c’è più. Un passato che oggi è rappresentato da oltre 500 prodotti tradizionali, che fanno parte del nostro patrimonio, che sono importanti, ma noi oggi sappiamo andare ben oltre». Così l‘assessore Gianni Salvadori ha portato oggi il suo contributo al convegno “Innovazione in agricoltura” che si è tenuto durante Expo Rurale. Il convegno è stata l’occasione per presentare i risultati dei progetti, molti dei quali conclusi e altri in fase di realizzazione, sull’innovazione in agricoltura, realizzati da enti di ricerca e imprese, grazie ai finanziamenti della Regione Toscana.
Tra il 2010 e il 2012 la Regione ha erogato, attraverso un sistema di bandi, finanziamenti per oltre 20 milioni di euro per favorire l’innovazione applicata all’agricoltura a 68 progetti per un totale di 235 beneficiari, tra imprese ed enti di ricerca. Tra i progetti finanziati spiccano in particolare quelli rivolti alla «nutriceutica», ovvero alla produzione di alimenti che grazie alle loro proprietà nutrizionali sono in grado di dare una mano alla salute.
Fra i tanti progetti realizzati, le cui caratteristiche sono state illustrate dalle aziende e dai loro partner, c’è quello che riguarda il latte di asina (amiatina) da destinare all’alimentazione dei neonati, quello del pane proveniente da farine antiche con proprietà salutari, quello relativo alla produzione di un formaggio Pecorino Dop senza colesterolo, e poi altri ancora sull’olio extravergine di oliva, anch’esso con proprietà salutistiche, sulla qualità del latte del Mugello e sulla valorizzazione del latte di bufala della Maremma.
Altri progetti riguardano invece il riuso, anche in funzione ambientale, di scarti di lavorazione delle olive (ad esempio nocciolino come ammendante per il florovivaismo), ma anche la tracciabilità elettronica delle viti e la viticoltura di precisione guidata dal satellite, la filiera corta per la produzione di aceto speciale da mosti di una toscana, la meccanizzazione della raccolta di castagne sull’Amiata per renderla sicura ed economica e perfino un prototipo per la raccolta meccanica dei fagioli e la produzione di vasi biodegradabili di grandi dimensioni per il florovivaismo.