Arezzo - Cortona - Sansepolcro

AGOSTINO ESEMPIO DI FEDE NEL DIALOGO.

Nei giorni scorsi padre Eugenio Cavallari, dei padri agostiniani scalzi, è stato accolto in diocesi per un incontro in Valdarno. È stata l’occasione per celebrare un’importante ricorrenza, quella della Conferenza di Cartagine. Su questo tema, pubblichiamo di seguito un suo intervento.Quest’anno ricorre il 1600esimo anniversario della Conferenza di Cartagine (1-8 giugno 411 d. C.), assise interecclesiale di tutto l’episcopato donatista e cattolico dell’Africa romana, che per merito di Agostino ricompose lo scisma doloroso, che durava da oltre cento anni. Questo evento si può considerare il capolavoro di tutta la sua azione pastorale, perché egli riuscì a convincere tutti i vescovi cattolici d’Africa a dichiararsi disponibili anche a dare le dimissioni dal governo della loro diocesi in favore dei vescovi donatisti, purché si ristabilisse la piena unità cattolica. Forse è stato proprio questo gesto di umiltà suprema dei vescovi – caso unico nella storia della Chiesa, che non finisce di stupire e costituisce tuttora una lezione altissima di amore alla Catholica, di comunione e di ecumenismo -, che ha propiziato la vittoria della loro causa. L’unità infatti ha il suo prezzo: essa si costruisce con infiniti gesti di umiltà e misericordia. Agostino, anche per questo, oggi è un protagonista di primo piano delle vicende odierne della Chiesa in questa società multietnica e multiculturale, la quale fatica a ritrovare il suo punto centrale di unità, attorno a cui coagularsi. Il sistema di pensiero, costruito da Agostino, è quanto di meglio si possa offrire all’uomo moderno, che ha bisogno di una sintesi completa, ove tutti i valori confluiscano in una dimensione veramente umana e universale, che trascenda la realtà stessa di questo mondo finito con i valori dell’eternità e dell’infinito.La conferma migliore di tutto ciò è venuta dieci anni fa, in occasione del Primo Colloquio Internazionale sul filosofo algerino Agostino (Algeri-Ippona 1-7 aprile 2001), organizzato dal Presidente d’Algeria Abdelaziz Bouteflika. Al termine del convegno, gli studiosi delle università islamiche presenti hanno formulato una precisa richiesta: tradurre Agostino in arabo perché le nazioni di area musulmana lo possano conoscere. Ecco come il Presidente ha giustificato l’iniziativa: «Per iniziare questo lungo dialogo fra musulmani e cristiani, quale porta migliore e quale migliore iniziativa di conoscere Agostino? La sua opera costituisce una piattaforma privilegiata per una riflessione comune, che permette di sottolineare le nostre somiglianze, le nostre convergenze e di porre anche i punti di riferimento di un’etica dei rapporti fra le diverse civiltà, fondati sul rispetto, la comprensione reciproca e la solidarietà. E se Agostino ha vissuto e pensato prima della rivelazione coranica, dal nostro punto di vista di musulmani, non equivale a dequalificare la sua opera come punto di riferimento di una riflessione comune. Dunque, è senza alcuna prevenzione che noi ci mettiamo in ascolto attento e allo studio di Agostino, sia che si tratti di interrogativi sulle risorse profonde della immutabile natura umana o dell’angoscia dell’uomo di fronte alla sua libertà e di fronte al problema della fede in rapporto alla ragione, o di questioni ardue che investono le esigenze verso se stessi e i doveri verso gli altri, delle vie della giustizia, del bene e quelle della città ideale, lo studio di Agostino è di una attualità bruciante per farci progredire insieme, nella nostra diversità, verso un mondo pacificato di giustizia e di fraternità, al quale, fin dalla notte dei tempi, aspirano tutti gli uomini di buona volontà». Parole veramente ispirate, che si commentano da sole, e costituiscono per noi una vera e propria sfida: lavorare insieme per trovare quel patrimonio comune a tutti in quanto è la semplice verità su Dio, sull’uomo, sulla società mondiale. Ecco la speranza che ci sorregge nel nostro lavoro: contribuire in minima misura a sbloccare con Agostino il dialogo fra Mondo musulmano e Occidente cristiano per un nuovo futuro di unità e di pace.