Vita Chiesa

AGORÀ DEI GIOVANI, BENEDETTO XVI ALL’ANGELUS: VERI TESTIMONI NELLA PIAZZA; A 72 GIOVANI IL MANDATO DI ANNUNCIARE IL VANGELO

“Loreto, dopo Nazaret, è il luogo ideale per pregare meditando il mistero dell’Incarnazione del Figlio di Dio. Perciò, in questo momento, il mio invito è a recarci tutti insieme, con la mente e con il cuore, nel santuario della Santa Casa, tra quei muri che secondo la tradizione vengono da Nazaret, il luogo dove la Vergine disse sì a Dio e concepì nel proprio grembo il Verbo eterno incarnato”. Con queste parole Benedetto XVI ha introdotto, questa mattina, la recita dell’Angelus, dopo la celebrazione eucaristica, nella piana di Montorso, per l’Agorà dei giovani a Loreto. “Prima di sciogliere questa nostra assemblea – ha detto il Papa – lasciamo per un momento l’agorà, la piazza, ed entriamo idealmente nella Santa Casa. C’è un legame reciproco tra la piazza e la casa”. La piazza, infatti, “è grande, è aperta, è il luogo dell’incontro con gli altri, del dialogo, del confronto; la casa invece è il luogo del raccoglimento e del silenzio interiore, dove la Parola può essere accolta in profondità”.“Per portare Dio nella piazza – ha spiegato il Papa – bisogna averlo prima interiorizzato nella casa, come Maria nell’Annunciazione. E viceversa, la casa è aperta sulla piazza. Lo suggerisce anche il fatto che la Santa Casa di Loreto ha tre pareti, non quattro: è una casa aperta, aperta sul mondo, sulla vita, anche su questa Agorà dei giovani italiani”. Per Benedetto XVI, “è un grande privilegio per l’Italia ospitare, in questo dolcissimo angolo delle Marche, il santuario della Santa Casa”: “Siatene giustamente fieri, e approfittatene! Nei momenti più importanti della vostra vita venite qui, almeno con il cuore, per raccogliervi spiritualmente tra le mura della Santa Casa”. “Pregate la Vergine Maria – ha concluso il Santo Padre – perché vi ottenga la luce e la forza dello Spirito Santo, per rispondere pienamente e generosamente alla voce di Dio. Allora diventerete suoi veri testimoni nella piazza, nella società, portatori di un Vangelo non astratto, ma incarnato nella nostra vita”.

“Cari giovani, come i 72 discepoli designati dal Signore Gesù andate con determinazione e libertà di spirito. Comunicate la pace, sostenete chi è debole, preparate i cuori alla novità di Cristo, annunciate che il Regno dei cieli è venuto”. Con queste parole, al termine dell’Angelus, papa Benedetto XVI si è rivolto a 72 giovani italiani che hanno ricevuto dalle sue mani il mandato missionario, che segna l’inizio del secondo anno il cammino dell’Agorà dei giovani italiani. “Il santuario lauretano – ha aggiunto il Santo Padre – ci ricorda anche oggi che per accogliere pienamente la Parola della vita non basta conservare il dono ricevuto”, ma occorre “andare con sollecitudine per altre contrade, in altre città a comunicarlo con gioia e riconoscenza, come la giovane Maria di Nazaret”.

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