Il suo lancio è stato inconsueto, nessuna convocazione con lettera ufficiale in carta intestata. Nella casella di posta elettronica dei capi scout dell’Agesci Toscana nel mese di agosto e i primi di settembre, sono arrivate invece delle e-mail contenenti alcuni indizi: una cartina e un cruciverba. La soluzione al rompicapo porta a Castiglion della Pescaia, in provincia di Grosseto, al villaggio «La Vela» dell’Opera La Pira, dove gli scout, questo sabato 26 e domenica 27 settembre, terranno il loro incontro regionale di inizio anno.«L’idea spiegano Matteo Spanò e Lucilla Botti, responsabili regionali Agesci è quella di creare un grande gioco che ci aiutasse a introdurci al tema dell’evento, intitolato: Inno alla Gioia. Giocare per noi scout è uno dei modi migliori per evidenziare la nostra voglia di vivere, di essere protagonisti in quello che facciamo, di comunione con gli altri. Sappiamo che nel gioco possiamo riscoprire la bellezza dell’esperienza della vita».Gli scout toscani chiamano questo tradizionale appuntamento di settembre con un nome in lingua swahili, ovvero «Indaba», che significa «riunione di capi tribù» che si ritrovano per parlare di un argomento, una specie di forum dove confrontarsi e ascoltare le varie posizioni. Questo tipo di incontro, per i capi scout toscani rappresenta un momento speciale: lanciare uno dei temi del progetto regionale sul quale ci si concentrerà nel corso dell’anno.Quasi un anno fa, nell’ottobre del 2008, l’Agesci Toscana celebrò a Lucca il proprio Convegno, nel quale nacque il progetto, un manifesto di obiettivi programmatici che impegnerà per tre anni a tutti livelli, i cento gruppi scout della regione. In quella occasione una delle proposte più votate e discusse, entrate poi a far parte del progetto, chiedeva di «puntare a mantenere e coltivare la bellezza e la felicità dell’essere capo». Ecco dunque la scelta del tema dell’Indaba: per due giorni alla Vela, i partecipanti, che si annunciano essere quasi trecento, si confronteranno su cosa vuol dire «essere uomini e donne felici», persone che affrontano in modo sereno e gioioso il difficile mestiere di educatore.Nelle intenzioni del Comitato regionale, organismo che guida gli scout toscani, il grande raduno vuol essere dunque «un’occasione aggiungono Matteo e Lucilla per riacquisire occhi per poter scoprire, stupirsi e meravigliarsi ancora di quello che facciamo, come educatori, per i nostri ragazzi, ultimi destinatari di tutte le nostre attività e dei nostri progetti».Anche la scelta di ritrovarsi alla Vela non è casuale. Nel corso della due giorni ci sarà anche spazio per la conoscenza reciproca tra scout e animatori dell’Opera La Pira, associazione da anni impegnata, come l’Agesci, nella formazione umana e cristiana dei giovani, al fine di renderli soggetti responsabili nella vita della comunità.Come sempre la partecipazione all’evento sarà in puro stile scout: pernottamento in tenda e gran bivacco la sera di sabato 26, un grande cerchio animato con musiche, giochi, balli e canti per vivere con gioia questo ritrovarsi tutti insieme. La domenica, dopo lo svago e il divertimento del giorno prima, spazio al confronto su «la gioia nel quotidiano», guidato da Giorgio Rosso, capo scout di Ferrara esperto di tematiche educative e presidente della cooperativa sociale «La città verde», e «la gioia nelle Sacre Scritture», riflessione dell’assistente regionale dell’Agesci, il domenicano padre Alessandro Salucci, che, insieme ai sacerdoti scout presenti all’Indaba, celebrerà la messa festiva a conclusione dell’evento. (Giacomo Cocchi)