Toscana

AFRICA: APPELLO DEL PAPA PER SPEZZARE LE CATENE DEI CONFLITTI E DELLA POVERTÀ

Un appello a “spezzare” le “catene” dell’Africa, colpita da “flagelli” come i “conflitti in corso”, la povertà, il traffico delle armi, i “drammi sociali” dell’Aids o della “corruzione” della società civile. A rivolgerlo è stato oggi il Papa, che ricevendo in udienza i partecipanti alla riunione del Consiglio post-sinodale della segreteria generale del Sinodo dei vescovi per l’Assemblea speciale per l’Africa ha affermato: “Questo Continente non sembra purtroppo conoscere né tregua né pace durevoli. Ai conflitti internazionali si aggiungono i focolai endemici di lotta che seminano terrore e devastazione tra le popolazioni, desiderose soltanto di vivere in una serenità finalmente ritrovata”. Senza contare “gli altri flagelli che colpiscono l’Africa e gli africani”, ha aggiunto il Santo Padre elencandoli: ”la povertà, il dramma sociale dell’Aids, l’insicurezza dovuta ai conflitti in corso o latenti e la corruzione presente ancora a troppi livelli della società civile”. Di qui l’appello papale a “spezzare queste nuove catene”, per rompere il “circolo vizioso che fa andare in cancrena” questo “giovane corpo pieno di vigore”, come il Papa ha definito l’Africa.

Secondo Giovanni Paolo II, per raggiungere tale obiettivo “è necessario lo sforzo congiunto di tutte le forze vive della società, in particolare di quelle della Chiesa”. Giovanni Paolo II ha concluso il suo discorso ricordando ai “grandi del mondo” le “cinque priorità” indicate dalla Santa Sede per “restituire agli africani quanto è stato loro sottratto, spesso con la violenza: il rispetto della vita e delle diversità religiose, lo sradicamento della povertà, la fine del traffico delle armi, la soluzione dei conflitti e l’azione in vista d’uno sviluppo motivato dalla solidarietà”. Agli africani, il Papa ha richiamato la “necessità di un’autentica riconciliazione fraterna, dopo le ferite provocate dai conflitti che ancora avvelenano i rapporto interpersonali, inter-etnici e internazionali”.Sir