Nove civili afgani, tra cui cinque bambini di circa 12 anni, e un soldato olandese di vent’anni della Forza internazionale di assistenza alla sicurezza (Isaf) guidata dalla Nato sono morti stamani in un attentato suicida a Tirin Kot, capoluogo della provincia meridionale dell’Uruzgan, mentre altri cinque civili sono rimasti feriti in un altro attentato suicida contro un convoglio della Nato nella città di Kandahar, ex-roccaforte del regime dei talebani (1996-2001). Secondo il capo della polizia provinciale dell’Uruzgan Mohammad Qasim, altri sette civili e tre soldati dell’Isaf sono rimasti feriti dopo che un attentatore suicida si è schiantato a bordo di un’autobomba contro un convoglio della Nato. “Vigliacco” così ha definito Eimert van Middelkoop, ministro della Difesa dell’Olanda che ha dispiegato circa 1800 soldati in questa provincia perdendone sinora due: lo scorso aprile, un caporale di 21 anni era stato ucciso da una mina esplosa durante un pattugliamento. Un altro civile afgano, un adolescente, è rimasto coinvolto in una sparatoria nella provincia meridionale di Zaboul durante una “operazione antitalebana” della coalizione guidata dagli Stati Uniti che ha rivendicato l’uccisione di “oltre due dozzine” di guerriglieri nei combattimenti durati nove ore nel distretto di Sangin, nella provincia meridionale di Helmand. Intanto due operatori umanitari del gruppo olandese “HealthNet Tpo” sono stati rapiti nella provincia orientale di Nangarhar dove avevano effettuato delle vaccinazioni. Secondo il direttore dell’operazioni in Asia Geert Leerink, i sequestratori – “non è chiaro se talebani o tribali locali” – avrebbero chiesto un riscatto di 100.000 dollari e i capi della comunità locale starebbero mediando il rilascio.Misna
