Toscana

AFGHANISTAN: UCCISO MILITARE ITALIANO, GRAVI I 4 FERITI IN ESPLOSIONE SHINDAND

(Fonte: ASCA) – I quattro militari, tutti appartenenti al 5* reggimento alpini di Vipiteno, coinvolti oggi nell’esplosione che ha investito un Lince nei pressi di Shindand, in Afghanistan, sono rimasti “gravemente feriti”. Erano  impegnati nell’operazione Isaf in Afghanistan da ottobre 2010. Lo riferisce in una nota lo Stato Maggiore della Difesa. Nell’esplosione è rimasto ucciso il Tenente Massimo Ranzani, 36 anni, originario di Ferrara e alla sua seconda missione in Afghanistan. La deflagrazione ha colpito il terzo mezzo di una pattuglia che rientrava da un’attività di MedCap congiunta con le forze afgane. I militari sono stati evacuati presso l’ospedale militare (Role 2) della base “Shaft” di Shindand, sede del comando della Task Force Centre. Ranzani è la 37esima vittima italiana dall’inizio della missione Isaf e la seconda nel 2011. Il 18 gennaio aveva perso la vita il caporal maggiore Luca Sanna, fuciliere dell’Ottavo Reggimento alpini, colpito a fuoco in un attacco all’avamposto italiano di Bala Murghab a nord della zona ovest dell’Afghanistan a comando italiano. Prima di lui aveva chiuso un drammatico 2010 il caporal maggiore Matteo Miotto, morto il 31 dicembre. Miotto, in forza al Settimo reggimento alpini di Belluno, è stato ucciso da un colpo sparato da un cecchino mentre si trovava su una torretta della base Snow nel Gulistan, ed era la 13esima vittima italiana dell’anno. Nel 2010 sono morti in Afghanistan 712 militari, compresi quelli italiani, contro i 521 del 2009. Dall’inizio della missione Isaf in Afghanistan, nel 2001, sono oltre 2.300 i militari rimasti uccisi. Le 37 vittime italiane sono così ripartite nel corso degli anni: una nel 2004, due nel 2005, sei nel 2006, due nel 2007, due nel 2008, nove nel 2009, 13 nel 2010 e due nel 2011.