Cinque operatori dell’organizzazione non governativa Medici senza frontiere’, di cui tre di nazionalità straniera, sono stati uccisi in un’imboscata in Afghanistan, in quello che è stato il più grave attentato contro operatori umanitari dalla caduta del regime talebano nel 2001. Un gruppo di uomini armati ieri ha attaccato l’automobile su cui viaggiavo tre medici- un cittadino belga, uno svizzero e un olandese accompagnati dai due collaboratori afgani mentre viaggiavano nella provincia di Badghis, nel nord-ovest del Paese, nella zona montagnosa di Kahair Khana, circa 500 chilometri a ovest di Kabul; lo ha riferito la polizia locale. Dalla fase del post-conflitto ad oggi sono stati uccisi in Afghanistan 26 operatori umanitari e dipendenti di ong, sia stranieri sia afgani: tali attacchi sono stati frequenti nelle regioni meridionali e orientali del Paese, dove è ancora presente la guerriglia talebana, ma sono molto rari nelle zone settentrionali e occidentali dove invece ieri è avvenuto l’agguato. Misna