Toscana
Affrontare il cancro con le preghiere, convegno a Prato
«Oncologia e spiritualità» prende le mosse dalla convinzione che «la terapia medica e la tecnologia di oggi devono rispondere con efficacia alle patologie acute anche in malattie non guaribili – come spiegano gli organizzatori – come pure alle forme cronicizzate o progressive, per risolvere la sofferenza del malato oncologico».
«Fede e Preghiera, quale espressione della fede, hanno un impatto positivo sulla salute, così come ogni espressione di spiritualità dell’uomo, tra cui l’arte, la musica, la poesia – spiega Maria Nincheri Kunz, responsabile scientifico dell’Amci – Ad Harvard, da tempo, nei programmi di laurea sono stati introdotti corsi di “Religione, spiritualità e salute”. Uno dei nostri ospiti al convegno, Bonifacio Honings, il cui intervento è tra quelli più attesi, è stato tra i primi a scrivere su questo tema: circa 20 anni fa, infatti, parlò di spiritualità e sofferenza, malattia e religione, mettendo in correlazione tutto questo con la preghiera e la trascendenza, che, secondo il professore, possono innalzare la soglia del dolore. Dopo di lui – spiega ancora Nincheri Kunz – sono arrivate anche le conferme scientifiche che dimostrano come la spiritualità aiuti ad innalzare la soglia del dolore».
Il convegno ha ricevuto l’accreditamento per le professioni sanitarie, Medici Chirurghi di ogni disciplina, Farmacisti, Infermieri e Psicologi con 5 crediti Ecm. «Come Amci è la prima volta che ci occupiamo di questo ambito – spiega ancora Nincheri Kunz – anche se già al tempo del convegno sulla disabilità avevano affrontato il tema mettendo al centro questo aspetto spirituale: spesse volte infatti la possibilità di successo della terapia dipende da come il paziente affronta la malattia e spesso siamo proprio noi medici che possiamo aiutare il paziente ad affrontare in altro modo l’evento».
Per la Lilt di Prato è la prima occasione di collaborazione con l’Amci: «Questo convegno ha molto a che fare con l’attività della Lilt – spiega il presidente della sezione pratese Maurizio Nardi – nell’ottica dei servizi che facciamo c’è anche l’assistenza domiciliare, al malato e ai propri familiari. Forse l’ambito spirituale è oltre, ma riteniamo che sia importante da affrontare questo tema. Capire come la fede e la spiritualità incidano sulle cure e sulle reazioni, non solo al livello dei malati, ma anche per chi i malati li assiste”. Secondo Nardi infatti “la crisi psicologica non la subisce solo il malato ma anche e soprattutto quelli che gli stanno intorno». E anche a loro bisogna pensare, come riflesso sul malato stesso.
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