Toscana

AEROPORTI, PERETOLA, LEGNAIOLI: CINQUE SOLUZIONI PER LA NUOVA PISTA

 Sono cinque le ipotesi per la nuova pista dell’aeroporto di Peretola. Cinque soluzioni individuate da Adf, presentate alla commissione Territorio e ambiente del Consiglio regionale della Toscana presieduta da Erasmo D’Angelis (Pd) e attorno alle quali cominciare a ragionare. Meglio a “valutare”, così come ha più volte ripetuto il presidente dello scalo fiorentino Michele Legnaioli. Cinque possibilità, (tra pista orientata di qualche grado verso Sesto Fiorentino con un prolungamento di 120 metri, obliqua rispetto all’attuale e lunga 1.950 metri, divergente e inclinata a destra rispetto all’autostrada, parallela alla A11 e con una lunghezza utilizzabile di 2mila metri, con inclinazione che consente la massima distanza dal polo scientifico) affrontate su presupposti precisi: “fattibilità, sviluppo, contenimento dell’impatto acustico e ambientale”. “Siamo ad un giro di boa importante. Per la prima volta abbiamo sul tavolo ipotesi concrete dalle quali partire per il rilancio di Peretola e per un sistema toscano votato alla cura dell’ambiente, al rispetto delle norme di sicurezza e di salvaguardia della salute dei cittadini”. Così il presidente della commissione D’Angelis che si è detto “molto soddisfatto delle analisi illustrate da Legnaioli”.Analisi sulle quali sia il presidente di Adf che Conti e i consiglieri regionali hanno espresso una sorta di “preferenza” per una pista allungata fino a 2mila metri, parallela al polo scientifico. “Una soluzione – ha detto – che non presenta criticità in termini di impatto ambientale e acustico (non si sorvolano aree urbane), è migliorativa rispetto all’attuale anche per voli a medio raggio”.Soddisfatto del documento di Legnaioli, anche l’assessore ai Trasporti Riccardo Conti: “La mia preoccupazione più grande – ha detto – è sottrarre questo tema da un confuso dibattito politico”. Per l’assessore, il messaggio importante da dare è che si farà una Vas (valutazione ambientale strategica) e verrà avviato quel processo di partecipazione già in atto per il Parco della Piana che consideriamo “necessario. La Regione deve mantenere il ruolo di promozione e coordinamento per avviare quel processo di valutazione delle ipotesi migliori per tutta l’area”.Soddisfatta del documento di Legnaioli, anche il capogruppo del Prc Monica Sgherri che ha riservato uno speciale plauso all’intenzione, annunciata dall’assessore Conti, di procedere alla valutazione ambientale strategica “come da noi da mesi richiesto”. “Apprezzo la sensibilità manifestata oggi” ha detto, “Magari supportiamo la Vas con uno studio urbanistico sulle barriere architettoniche e coni rumore”. Sgherri si è detta inoltre soddisfatta del fatto, così come illustrato dal presidente di Adf e presente nel suo documento, “dell’installazione delle centraline di monitoraggio del rumore”, chiedendo nel contempo di “chiarire al meglio le procedure”. “Attualmente – ha spiegato Legnaioli – a ciascuna traccia radar di aereo in fase di decollo è collegata una centralina che ne rivela l’intensità. Siamo in grado di leggere e comunicare all’Enac (Ente nazionale per l’aviazione civile) tutti quei tracciati che non rispettano la rotta antirumore”.“Siamo in una fase successiva alla politica. Ora la parola sui progetti presentati deve andare agli esperti”. Così il capogruppo Udc Marco Carraresi che ha espresso soddisfazione e ha parlato di un “nuovo modo di rapportarsi con le istituzioni. Oggi assistiamo ad un diverso approccio su questioni strategiche e di rilevanza sociale enorme. Sono d’accordo per non cadere in una deriva di confusione politica. I tre assi sui quali avviare ogni ragionamento sono miglioramento delle potenzialità di Peretola, innalzamento dei livelli di sicurezza, contenimento dell’impatto ambientale”.“Stiamo viaggiando nella giusta direzione: un aeroporto più sicuro e meno impattante”. Così Eduardo Bruno (vicepresidente Pdci) che all’ipotesi lanciata da Conti di affidare la valutazione ambientale strategica all’Università ha puntualizzato che esistono “strumenti nazionali, quale il codice dell’ambiente, che ben indicano i soggetti competenti su questa procedura”.Di uno studio “calibrato non solo sullo scalo ma anche sull’ambiente” ha parlato il consigliere azzurro Paolo Marcheschi: “Sono soddisfatto del documento presentato, ma continuo a vedere tanta confusione e poca strategia politica”. Per Marcheschi, se è “necessario andare avanti con l’analisi delle proposte”, occorre tenere bene a mente che “in un periodo di crisi economica forte, il tempo è nemico dello sviluppo”. “Non vorrei – ha concluso – che dietro agli infiniti studi e valutazioni che si sa già diranno che la pista va orientata in modo differente, si nasconda chi ha già deciso per il no. Sarebbe utile chiarire, una volta per tutte e prima di spendere soldi pubblici in costose e lunghissime valutazioni, se per queste numerose sinistre la priorità è lo sviluppo o il parco e se basta il niet di un sindaco per bloccare una Regione intera”. Soddisfazione è stata espressa anche dal consigliere Rosanna Pugnalini (Pd) che ha evidenziato l’importanza della “sinergia tra Firenze e Pisa, non dimenticando di fare sistema con gli altri scali toscani”. (cs-f.cio)