Toscana
Aeroporti, la Regione abbandona Pisa che tradita si infuria
La Regione toglie il suo oramai quarantennale appoggio all’aeroporto di Pisa, essendo intenzionata a cedere una parte delle sue azioni nella Sat, la società che gestisce l’aeroporto pisano, a Corporacion America, la finanziaria del magnate argentino Eduardo Eurnekian, che in pratica ha già la maggioranza nell’aeroporto fiorentino.
Il 5 maggio, la Giunta regionale ha difatti chiesto l’autorizzazione in tal senso al Consiglio, scatenando la protesta compatta delle istituzioni pisane, guidata dal sindaco della città Marco Filippeschi. La vendita delle azioni della Regione, se ratificata dal Consiglio, permetterà difatti a Eurnekian di raggiungere la maggioranza anche nell’aeroporto pisano, esautorando di fatto la componente pubblica che sinora lo ha gestito.
La decisione del presidente delle Regione Enrico Rossi è ben motivata, dato che l’offerta pubblica di acquisto di Corporacion America scade il 3 giugno e con la vendita si favorisce la creazione della holding tra i due aeroporti che era la precondizione per l’approvazione della variante al Pit, il Piano di indirizzo territoriale, nel quale è inclusa la previsione della nuova pista di Peretola.
Corporacion America ha cercato di rassicurare le istituzioni pisane sul futuro dell’aeroporto: salvaguardia dell’occupazione, mantenimento del piano di investimenti e dei voli low cost. Ma questo decisamente non basta a contenere le proteste che sono giunte a minacciare azioni legali dato che la decisione della Regione violerebbe il patto di sindacato tra i soci pubblici di Sat.
Di fatto si assiste alla fine di un’epoca durante la quale Pisa era riuscita a mantenere un’egemonia sulla sinistra regionale di governo, fatto che si esprimeva anche nell’appoggio della Regione alla gestione pubblica dell’aeroporto al quale si è garantito una sorta di monopolio dei collegamenti aerei regionali. Ora invece è il segretario regionale del Pd Dario Parrini, renziano, che richiama all’ordine il ribelle Filippeschi.
Non è estranea a questo nuovo corso la rivoluzione di Matteo Renzi all’interno del Pd, che si è espressa anche col rimpasto della Giunta regionale che ha portato alla vicepresidenza Stefania Saccardi, renziana ed ex-assessore comunale fiorentino, e ad una sorta di conversione renziana del Presidente della Regione, col quale Dario Nardella, vicesindaco reggente di Firenze, dichiara di avere forti convergenze.
La conseguenza che sul piano pratico spaventa di più i pisani è la nuova possibile pista di Peretola, di 2.400 metri cosi come suggerito da Enac, l’Ente nazionale per l’aviazione civile, il decisore finale su questo aspetto, che viene ritenuta, nonostante tutte le assicurazioni degli argentini di Corporacion America, concorrenziale con l’aeroporto di Pisa.
Ma per giungere a questo risultato, una volta superate le opposizioni politiche locali, occorreranno almeno cinque anni di lavori, 120 milioni di investimenti pubblici e altrettanti privati. Cosa che potrebbe tranquillizzare dato che in generale i tempi di realizzazione si allungano. Ma la perdita dell’egemonia politica e del monopolio economico è ciò che maggiormente fa paura alle istituzioni pisane. Gli equilibri nel Pd regionale ne saranno messi a dura prova.