Sono stati circa 11.000 i minorenni adottati in tredici Paesi europei, tra il 2001 e il 2003. In Italia sono state realizzate 2.760 adozioni (dati 2003), delle quali e il 49% riguardava bambini in età tra 1 e 4 anni e il 32% bambini tra i 5 e i 9 anni. Ma cosa succede dopo l’avvio dell’adozione? Che supporto viene dato alle famiglie e ai bambini che hanno nuovi genitori? Se ne sta parlando in questi giorni (26 e 27 gennaio) all’Istituto degli Innocenti di Firenze, durante il seminario di ChildONEurope, la Rete europea degli Osservatori nazionali per l’infanzia composta da rappresentanti di 23 Paesi. Il convegno è l’occasione per confrontare le normative europee su adozione nazionale ed internazionale spiegano i promotori -, mettere assieme informazioni, dati, esperienze e soluzioni che rispondano anche alle problematiche che si presentano dopo l’adozione. Secondo i dati forniti da ChildONEurope, l’Italia è l’unico Paese nel quale le persone sole non possono adottare un bambino. Mentre in Europa i servizi di supporto all’inserimento scolastico dei ragazzi adottati esistono solo in quattro paesi dell’ex blocco sovietico, oltre a Olanda e Germania. Nei gruppi di lavoro verranno affrontati tre temi centrali: il sostegno alle famiglie adottive, l’accesso alle origini (ai genitori biologici) e i fallimenti adottivi. Sir