Ha aperto il Convegno padre Giordano Maria Favillini, della Fraternità Apostolica di Gerusalemme a Pistoia, che ha anche dato inizio alla recita del Rosario. È seguita la catechesi condotta da Jean-Luc Moens, moderatore del Charis, l’organizzazione voluta da papa Francesco per riunire tutti i movimenti e le realtà carismatiche del mondo. «È fondamentale l’amore. Quando stiamo in adorazione del Santissimo Sacramento – ha detto Moens – siamo riempiti dal suo amore e siamo spinti anche noi ad amare. Adorando l’Eucarestia noi doniamo al Signore il nostro amore e, nello stesso tempo, amiamo anche il nostro prossimo e il mondo intero». «Davanti al Santissimo – ha proseguito – ringraziamo Gesù per tutto quello che ha compiuto, l’incarnazione, la passione, la morte, la resurrezione e per l’Eucarestia. Facciamo sentire a Gesu tutta la nostra gratitudine e preghiamo, preghiamo per tutti noi peccatori, senza stancarci mai, con perseveranza e fiducia». Al termine della catechesi, è iniziata la Messa celebrata da monsignor Giovanni Nerbini, vescovo di Prato. Durante l’omelia il vescovo ha ribadito il valore dell’adorazione eucaristica e il potere dell’amore. Commentando le parabole della pecorella smarrita, della moneta perduta e del figliol prodigo, ha chiesto: «Chi è colui che non si stanca mai di cercare e che perdona sempre? È Gesù. Lui ci insegna ad amare e a perdonare». Al termine della Messa padre Giordano ha ringraziato don Vincenzo Arnone, rettore della chiesa di San Giovanni Battista all’Autostrada, per l’ospitalità. «Questa è chiamata la chiesa del silenzio – ha specificato don Vincenzo – perché è perfetta per l’adorazione eucaristica!». «È stato un incontro molto bello – hanno detto tanti adoratori e adoratrici presenti – con momenti di profonda spiritualità». I coniugi Caterina e Ciro ci hanno raccontato la loro storia: «Siamo adoratori da diversi anni nella cappella di San Martino a Campi e per noi è stata ed è un’esperienza toccante. Pregare davanti al Santissimo Sacramento esposto dona tanti benefici. Nel silenzio ci sentiamo ascoltati e abbracciati dall’amore del Signore e dopo l’adorazione non proviamo più la pesantezza della vita quotidiana, anzi l’affrontiamo con coraggio perché non ci sentiamo piu soli». «Faccio adorazione nella cappella della Sacra Famiglia a Prato da tanti anni – ha precisato Licio – anche due volte al giorno. Per me è importante pregare perché la preghiera è un modo per stare con il Signore e fare qualcosa per gli altri. Io prego anche per chi me lo chiede e ci sono tante persone che me lo chiedono». Attualmente sono quindici le cappelle e chiese di adorazione eucaristica perpetua in Toscana: chiesa di San Martino a Campi Bisenzio, Badia Fiorentina, Chiesa di San Carlo dei Lombardi, chiesa del Corpus Domini, Cenacolo Madonna di Fatima a Firenze; chiesino di San Paolo, parrocchia della Sacra famiglia, parrocchia di San Lorenzo a Prato; cappella laterale alla chiesa di Santa Maria a Scandicci, chiesa di San Bernardo Abate a Donoratico, chiesa di Santo Stefano a Lamporecchio, chiesa S. Andrea Corsini a Montevarchi, chiesa di San Paolo a Pistoia, chiesa Madonna dei Galletti a Pisa, cappellina dell’Oasi a San Miniato. Tanti e sempre di piu sono gli adoratori e le adoratrici che dedicano un po’ del loro tempo all’adorazione eucaristica perpetua.