Italia

Addio don Giussani, sacerdote dell’incontro

Nella notte del 22 febbraio si è spento a Milano, all’età di 82 anni, mons. Luigi Giussani (nella foto con Giovanni Paolo II), fondatore di Comunione e Liberazione (CL), movimento laicale presente oggi in oltre 70 Paesi del mondo. Don Julian Carron, della presidenza internazionale di CL e suo successore, ha firmato il comunicato diffuso alla stampa con l’annuncio della morte e le notizie sulla camera ardente, aperta presso l’Istituto del Sacro Cuore di via Rombon 74. Giovedì 24 febbraio, nel duomo di Milano, i funerali presieduti, a nome del Papa, dal card. Joseph Ratzinger, prefetto della Congregazione per la dottrina della fede.

«Perché Gesù viene? Come può l’uomo di oggi stare davanti a questa notizia? E il Natale, che cos’è? Natale è l’amore di Cristo all’uomo. L’Essere nuovo entra nel mondo. L’Essere nuovo come prima non c’era, nella novità del suo comunicarsi agli uomini». Cominciava con queste parole uno degli ultimi contributi pubblici di don Luigi Giussani, dato al Tg2, il 24 dicembre 2004, vigilia di Natale. Pur nella brevità del testo, che proseguiva, nell’apparizione televisiva, per una quindicina di righe, in esso c’è tutto il Giussani noto, apprezzato e amato come un «padre» nei 70 Paesi dove il movimento di Comunione e Liberazione è oggi presente con centinaia di migliaia di aderenti. Il sacerdote che in questi ultimi anni gli è stato particolarmente vicino e che dovrebbe essere il suo successore, lo spagnolo padre Julian Carron, ha detto al Sir di lui: «L’originalità di don Giussani, credo consista nella consapevolezza dell’avvenimento cristiano come fatto significativo per ogni uomo. Ciò mi sembra l’elemento che oggi manca di più. Come il Papa ha detto nella lettera a don Giussani per il 50° di CL, il cristianesimo non è un insieme di dottrine ma un “incontro”».

Giussani nacque nel 1922 a Desio e giovanissimo entrò nel seminario diocesano di Milano, completando gli studi alla Facoltà teologica di Venegono. Dopo alcuni anni di insegnamento nello stesso seminario, a metà degli anni Cinquanta chiese ai superiori di poter lasciare l’insegnamento in seminario per quello nelle scuole medie superiori. Per 10 anni, dal 1954 al 1964, insegna al Liceo classico «Berchet» di Milano. Oltre all’animazione giovanile, da cui deriverà l’intuizione di dar vita a CL, inizia a svolgere in quegli anni una notevole attività di studio e di pubblicistica volta a porre all’interno e all’esterno della Chiesa l’attenzione sul problema educativo. Redigerà, tra l’altro, la voce «Educazione» per l’Enciclopedia cattolica. Gli anni Sessanta sono quelli della nascita e della diffusione di Gioventù studentesca (antesignana di CL), di cui Giussani è primo artefice non senza aver coinvolto numerosi giovani che poi assumeranno ruoli di guida sia in CL, sia a livello politico e culturale.

Mentre il movimento si diffonde, Giussani dal 1964 al 1990 tiene la cattedra di «Introduzione alla teologia» presso l’Università Cattolica di Milano. Studia con passione la teologia protestante, quella orientale (specie gli slavofili), la cultura religiosa occidentale. Nel frattempo anima e guida i «Memores Domini» (consacrati nella verginità), diviene consultore della Congregazione per il clero e del Pontificio Consiglio per i laici, dirige la collana «I libri dello spirito cristiano» e anche una collana discografica «Spirto gentil», oltre a ricevere numerosi premi culturali a livello internazionale. Le sue opere, nei cinquant’anni di guida del movimento di CL sono state tradotte in una ventina di lingue. Il movimento è ormai «lanciato» su scala universale.

La realtà di CL, «figlia» di don Giussani, è molto articolata: oltre agli aspetti religiosi e culturali, si è andata strutturando in organismi anche economici e sociali molto complessi: basti pensare in Italia alla «Compagnia delle Opere», o alla realtà del «Meeting di Rimini». L.C.

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