E’ morto Franco Bettoli, responsabile della comunità Emmaus di Laterina ed ex presidente del comitato esecutivo di Emmaus internazionale per quattordici anni. Aveva 65 anni, quaranta dei quali vissuti a servizio del movimento Emmaus. Dai «comunitari» era ritenuto «la spalla» del fondatore di Emmaus, l’Abbé Pierre, di cui tenne l’orazione funebre nella cattedrale Notre Dame di Parigi. Figura instancabilmente presente a fianco degli ultimi, dei poveri, sempre guidato dallo spirito evangelico del fondatore di Emmaus, il suo amico personale Abbé Pierre, Bettoli è stato uomo di pace e di riconciliazione. Le esequie sono state celebrate martedì a Faenza, sua città natale.E da Faenza era cominciata l’avventura di Bettoli. Per caso aveva incontrato Emmaus e si era licenziato dall’azienda in cui lavorava per spostarsi in Francia. Nel 1972 aveva fondato la comunità Emmaus a Laterina in una vecchia casa di contadini, accogliendo una media di 20-25 persone al mese, molte con gravi problemi di vecchiaia e di malattia. Nel corso degli anni la comunità si è aperta all’esterno: prima all’Africa (Burkina Faso, Benin) e poi all’America Latina e all’Asia. Ebbe un ruolo centrale come messaggero di pace in Bosnia.Il Vescovo, monsignor Gualtiero Bassetti, lo ha ricordato durante la visita pastorale. «E’ stata una figura luminosa all’interno della nostra Chiesa locale, ma anche per la Chiesa universale. Ha speso la sua vita per gli ultimi, dando una testimonianza forte della carità evangelica». Molti sono stati gli attestati di stima nei confronti di Bettoli. La parrocchia della Santissima Annunziata intende ricordare Bettoli nella S. Messa di venerdì 11 aprile alle ore 19. «Questa parrocchia ha avuto da lunga data rapporti di amicizia e collaborazione con Franco e con la comunità Emmaus di Laterina, in particolare nei primi tempi della venuta di Franco ad Arezzo – ricorda don Aldo Celli – Inoltre io e Franco abbiamo salito e sceso le stesse scale della canonica per diversi anni. Ci è sembrato, quindi, doveroso ritrovarci per un momento di preghiera comune, offrendo tale opportunità anche a chi non potrà partecipare al funerale nel duomo di Faenza».Il gruppo di preghiera di Taizé di Arezzo gli ha voluto rendere omaggio con alcune sue parole significative, rilasciate ad una rivista locale. «Quello che è importante è comunicare ai giovani esperienze di attenzione, di impegno. E amore per il lavoro, per l’onestà, come la mia professoressa di francese che ci faceva sentire i dischi di Edith Piaf e amava noi studenti, ci rispettava».Cordoglio è stato espresso dalle istituzioni. Il presidente della Provincia Vincenzo Ceccarelli ha posto l’accento sulle «occasioni di collaborazione che abbiamo avuto, dalla nascita della consulta provinciale del volontariato all’ultima esperienza in Bosnia sulla protezione civile». «Bettoli ha dichiarato il sindaco di Arezzo, Giuseppe Fanfani – è stato un esempio di moderna solidarietà e si è rivelato punto di riferimento irrinunciabile per le iniziative delle istituzioni pubbliche sui temi del volontariato e della solidarietà internazionale».