Italia

Acqua, un diritto per tutti

In Europa ci sono 2 multinazionali che controllano il 70 % del mercato, e l’80% del denaro stanziato dalla Banca mondiale è stato destinato alla costruzione di infrastrutture private, mentre solo l’1% per estendere l’accesso all’acqua per tutti. Sono alcuni dei dati emersi durante il primo Forum alternativo per l’acqua che si è chiuso sabato scorso a Firenze con una manifestazione cittadina per la pace, mentre a Kyoto si concludevano i lavori del Forum mondiale sull’acqua, a giudizio degli esperti senza nulla di fatto.

Il Forum alternativo organizzato dalla società civile ha visto la partecipazione di oltre 2000 delegati in rappresentanza di circa 300 organizzazioni. Tra le proposte: la creazione in Italia un Tavolo nazionale permanente di confronto tra Enti locali e movimenti sui servizi d’acqua, per monitorare il fenomeno delle privatizzazioni e garantire il diritto all’acqua per tutti; la creazione di un vero e proprio Parlamento mondiale dell’acqua; la richiesta alle istituzioni di sottoscrivere entro il 2003, anno internazionale dell’acqua, un accordo internazionale per garantire il diritto all’acqua potabile a tutti i cittadini del mondo.

Intanto, come primo passo concreto, la Regione Toscana ha annunciato il finanziamento dei progetti per la potabilizzazione dell’acqua nella periferia di Bassora, in Iraq, portati avanti da alcune organizzazioni presenti al Forum. Secondo alcuni dati Onu diffusi a Firenze, l’attacco all’Iraq provocherà la distruzione di più del 40% delle condotte, delle riserve, degli stabilimenti e dei sistemi di distribuzione dell’acqua potabile.

A conclusione dell’incontro Ali Rashid, primo segretario della delegazione palestinese in Italia e padre Alex Zanotelli, hanno chiesto che l’acqua, «spesso utilizzata come arma di ricatto nei confronti dei popoli più poveri ed indifesi» diventi oggi «uno strumento di pace» attraverso «un’opposizione di massa non violenta dell’opinione pubblica per la garanzia dei diritti fondamentali». Il missionario ha anche scritto al Presidente della Commissione europea Romano Prodi denunciando il fatto che l’Europa – nell’ambito dei negoziati portati avanti in questi mesi dal Wto in vista dell’Assemblea plenaria di Cancun nel settembre prossimo – ha intimato a molti Paesi dell’Africa e dell’America Latina di privatizzare i propri servizi idrici, per sostenere le grandi multinazionali dell’acqua, per la maggior parte europee.

Anche i parlamentari dei Paesi europei presenti al Forum hanno preso l’impegno di sostenere le proposte lanciate dalle associazioni presenti al 1° Forum mondiale dell’acqua, attraverso una Carta di principi in base alla quale costituire un vero e proprio Parlamento Mondiale dell’acqua. Il manifesto finale del Forum di Firenze sarà messo in rete, appena disponibile, all’indirizzo www.contrattoacqua.it.