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ACQUA: TOSO (PONT.CONS.GIUSTIZIA E PACE), “SUPERARE VISIONE MERCANTILISTICA”

Agire “urgentemente” per superare una “visione mercantilistica dell’acqua” e mettere in atto, invece, “politiche solidali con i più poveri”. E’ questa la posizione e l’appello della Santa Sede sul tema dell’acqua, come ricordato stasera a Roma da mons. Mario Toso, segretario del Pontificio Consiglio Giustizia e pace, nel suo intervento alla tavola rotonda organizzata dal dicastero vaticano insieme a Greenaccord e Coldiretti, a margine della nota predisposta dalla Santa Sede in occasione del sesto Forum mondiale sull’acqua che si è svolto a Marsiglia lo scorso marzo. La Santa Sede ha presenziato al Forum in qualità di Stato con tre rappresentanti, partecipando a tutti gli eventi e ascoltando “sia i politici, sia i tecnici”. “Si deve purtroppo, ripetere, che il rischio di soluzioni vecchie ed insufficienti continua a sussistere”, ha detto mons. Toso, facendo riferimento alla “delusione” e allo “scontento”, espresso da molti, riguardo alla dichiarazione ministeriale che ha concluso il Forum. La Santa Sede ha chiesto “che le soluzioni auspicate potessero essere il più possibile efficaci, specie per i più vulnerabili, per i più poveri, non dimenticando la protezione dell’ambiente, elemento indissociabile dello sviluppo integrale”. E si è impegnata affinché si riconoscesse che l’acqua è un bene di cui va assolutamente garantita la destinazione universale”. Eppure, nonostante gli innumerevoli progressi della tecnica (desalinizzare l’acqua del mare, usare il sistema del goccia a goccia nell’agricoltura, approfittare dell’acqua piovana o delle inondazioni), secondo mons. Toso “sono carenti la volontà politica di universalizzare queste tecniche e di applicarle, mancano l’universalizzazione delle risorse intellettuali, pedagogiche ed economiche”. A suo avviso “non sembra possa aiutare a risolvere i suddetti problemi dell’accesso universale all’acqua potabile il capitalismo finanziario, sregolato e globale, con la sua fredda ed impietosa logica del profitto a breve termine”. “Esso – ha sottolineato – si è mostrato chiaramente una via dannosa per le economie, per le società e per l’ambiente”: “Sono, piuttosto, necessari, mercati liberi, stabili, trasparenti, democratici, funzionali all’economia reale e allo sviluppo sostenibile. C’è bisogno di nuove sintesi culturali, di nuovi umanesimi solidali, aperti al trascendente. C’è bisogno di una governance in grado di orientare i mercati in maniera funzionale allo sviluppo sostenibile” anche per “aiutare a superare il divario tra i finanziamenti ritenuti necessari e quelli effettivamente mobilitati”. A questo proposito il segretario di Giustizia e Pace ha ricordato la proposta della Santa Sede di trovare nuove modalità di finanziamento, “tra le quali è da includersi quella rappresentata da un’eventuale tassazione sulle transazioni finanziarie”. A suo parere i problemi connessi con l’acqua non si risolvono nemmeno “con un assistenzialismo pragmatico ed utilitaristico”, fornendo “acqua a tutti ‘quel tanto che basta’ affinché l’assetato di turno non si rivolti, non nascano conflitti, o chi è povero possa crescere un po’ e diventare così un cliente potenziale”. Ribadendo il primato dell’educazione, il ruolo delle società civili, mons. Toso ha però riconosciuto che “senza adeguate istituzioni pubbliche, senza politiche efficaci, anche a livello internazionale, non si potrà giungere a risultati soddisfacenti”. C’è quindi bisogno “di un’azione rapida, da parte dei Governanti, delle grandi strutture ed istituzioni internazionali, delle società civili, giacché si è in ritardo sulla tabella di marcia, rallentati da divisioni, da interessi particolaristici, da visioni meramente tecnocratiche”. (Sir)