La vita di tutti noi inizia nell’acqua, trascorre nell’acqua e con l’acqua, non esiste senza acqua! L’acqua è il bene comune più prezioso, un diritto di tutta l’umanità! L’acqua appartiene a tutti e non può essere ridotta a una merce. Nessuno può assumerne la proprietà. Appartiene all’umanità intera! Ad ognuno di noi. Inizia così la dichiarazione di Guido Barbera, presidente di Solidarietà e Cooperazione Cipsi, in occasione della Giornata mondiale dell’acqua 2011. Nel mondo 884 milioni di persone non hanno accesso all’acqua sicura, 1,6 miliardi di persone non hanno accesso all’acqua potabile aggiunge Barbera -, 2,6 miliardi di persone vivono senza servizi igienico sanitari. Un bambino ogni 17 secondi muore per problemi e malattie connesse alla sua mancanza. Anche in Italia ci sono zone dove l’acqua è razionata per tutto l’anno. L’acqua è tanto preziosa da meritarsi l’appellativo di ‘oro blu’ sui mercati finanziari, generare conflitti, influenzare migrazioni. Ma soprattutto, determinare il futuro dell’umanità. E mentre ogni anno 5 milioni di persone muoiono per malattie connesse all’acqua, il 12% della popolazione mondiale usa e spreca l’85% del bene più prezioso del pianeta ma secondo molti studi questo numero è destinato a salire a 3,5 miliardi, generando una crisi idrica di dimensioni enormi. Nella prossima primavera continua Barbera – ci recheremo a votare sui referendum per l’acqua pubblica. Per questo Cipsi presenta un dossier statistico sull’acqua 2011. La rivista Solidarietà internazionale, Solidarietà e Cooperazione Cipsi, il Comitato italiano contratto mondiale sull’acqua propongono uno speciale dossier in occasione della Giornata mondiale dell’acqua 2011. Guido Barbera conclude con un riferimento ai referendum sull’acqua: Da anni ci battiamo per una gestione dell’acqua che sia pubblica, partecipata e democratica. Questo è il nostro contributo per portare a votare 25 milioni di cittadini ai referendum, e vincerlo con una maggioranza di sì all’abrogazione delle norme legislative che favoriscono la privatizzazione dell’acqua. La nostra speranza, sottolinea Barbera, ha due pilastri: L”indignazione-rabbia’, verso una politica venduta agli interessi e ai poteri economici che vogliono arricchirsi su un bene vitale e indispensabile come l’acqua e il ‘coraggio’ di tanti cittadini, stanchi di questi soprusi, che chiedono una politica rispettosa dei beni comuni e dei diritti. Dobbiamo garantire l’accesso all’acqua buona a tutti i cittadini del mondo: una sfida che non può essere persa se vogliamo avere ancora un futuro per tutti e non solo per chi ha il denaro per comperarlo.Sir