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ACQUA: A ROMA UNA DICHIARAZIONE MONDIALE CON SEI OBIETTIVI

I delegati di oltre 400 organizzazioni di più 30 Paesi del mondo stanno lavorando oggi a Roma, in Campidoglio, per stilare la Dichiarazione mondiale dell’acqua: “Una proposta – spiega la Campagna italiana per un Contratto mondiale dell’acqua -, che chiama istituzioni, società civile internazionale e cittadini ad assumere responsabilità di governo e di piccoli gesti quotidiani, per sostenere azioni di solidarietà e di tutela dell’ambiente contro le principali violazioni del diritto all’acqua per tutti”. La Dichiarazione intende coprire un “vuoto” legislativo: “L’esclusione dell’acqua, 55 anni fa, quale diritto esplicito nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani”, ha denunciato Mario Soares, ex premier portoghese, “ha determinato l’affermarsi nelle legislazioni nazionali di approcci e di gestioni fondati sull’acqua come un servizio ‘a pagamento’. Per questo è urgente riconoscere formalmente il carattere di ‘bene comune pubblico’ dell’acqua”.

Il Comitato Mondiale dell’Acqua propone di impegnare “da domani” i cittadini e le istituzioni su 6 obiettivi di lavoro comuni: tra questi, “inserire il diritto all’acqua nella Dichiarazione dei Diritti Umani come nelle Costituzioni, a partire da quella europea; la promozione di una carta di impegno mondiale, sottoscritta da Stati, Regioni, Province e Comuni, a non utilizzare più l’acqua come strumento d’offesa, di oppressione e di conflitto; la riduzione del 40% dei prelievi d’acqua destinati ad agricoltura e industria e del 15% le perdite delle reti idriche. La Dichiarazione di Roma lancia, infine, la proposta di un fondo mutualistico internazionale per l’accesso all’acqua potabile nelle regioni semi-aride e desertiche e nelle grandi metropoli della povertà Sir