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Accordo ostaggi Israele e Hamas: card. Pizzaballa “speriamo porti ad un ulteriore sviluppo positivo”
“Siamo contenti della notizia e ci auguriamo che questo porti ad un ulteriore sviluppo positivo che si arrivi ad una conclusione del conflitto”. Lo ha detto al Sir il patriarca latino di Gerusalemme, card. Pierbattista Pizzaballa
L’accordo sugli ostaggi tra Israele e Hamas, mediato da Qatar, Egitto e Usa, approvato questa notte da Israele prevede una tregua militare di 4-5 giorni, il rilascio di 50 ostaggi civili israeliani e di 150 detenuti palestinesi nelle carceri israeliane e l’aumento dei convogli di aiuti umanitari da destinare alla popolazione gazawa. “Di buona notizia” parla al Sir anche il custode di Terra Santa, padre Francesco Patton per il quale “l’intesa tra Hamas e Israele va nella direzione di quanto Papa Francesco chiede da molte settimane. Speriamo che davvero questa tregua possa servire alla liberazione degli ostaggi da un lato e dall’altro a dare respiro e sollievo alla popolazione civile di Gaza perché non rimanga schiacciata dal conflitto in corso. Una tregua – aggiunge – è solo un breve momento di respiro ma la nostra speranza è quella che si possa arrivare a una soluzione politica di questa vicenda per conseguire una pace tra Israele e Palestina che riconosca ai cittadini israeliani e palestinesi di vivere sicuri e con dignità all’interno dei rispettivi Stati”. Da Betlemme, in Cisgiordania, dove dall’inizio della guerra si registrano scontri, con morti e feriti, tra palestinesi e Esercito israeliano, suor Fayeza Ayad, delle Francescane minime del Sacro Cuore, auspica che “con questo accordo ora cessino le armi e si faccia spazio al dialogo e all’ascolto reciproco”. Che qualche cambiamento fosse nell’aria, rivela al Sir la religiosa, “si era capito perché l’altro ieri mattina, per la prima volta dallo scoppio della guerra, Israele ha concesso a molti insegnanti che lavorano a Gerusalemme di passare il check point alla tomba di Rachele. Un segno molto buono”.