Toscana

ABORTO: TOSCANA; CALA PER ITALIANE MA AUMENTA PER STRANIERE; CARRARESI, DA ROSSI PROPAGANDA E MISTIFICAZIONE

 Nel 2006 sono stati registrate in Toscana 8.879 interruzioni di gravidanza, il 62,59% delle quali effettuate su donne italiane (5.557) e il 37% su donne non italiane (3.286). Nel 2005 le ivg erano state 8.761 (5.563 per donne italiane e 3.142 per donne straniere) e nel 2004 erano state 8.766 (5.922 per italiane e 2.796 per straniere). Un confronto 2004-06, spiega una nota, permette di rilevare come il ricorso all’ivg sia calato del 6,16% per le donne italiane e aumentato del 17,53% per le donne straniere. “In una situazione complessiva di sostanziale stabilità – afferma l’assessore regionale per il diritto alla salute Enrico Rossi – è questo il dato che allarma di più e sul quale dobbiamo lavorare con grande attenzione e intensità, potenziando la nostra iniziativa di prevenzione e sviluppando i servizi consultoriali”. Sono le romene che ricorrono maggiormente all’aborto: nel 2006 hanno effettuato 986 interruzioni volontarie di gravidanza (864 nel 2005 e 740 nel 2004). Seguono le albanesi (401), cinesi (338) e peruviane (239). Rispetto al rapporto tra ivg e numero dei concepimenti (la somma del numero dei parti, delle interruzioni volontarie di gravidanza e degli aborti spontanei), emerge che per quanto riguarda le donne di cittadinanza italiana la percentuale di aborti sui concepimenti è in calo costante dal 2001 a oggi: si é passati infatti dal 18,70% al 16,10% (i concepimenti sono passati da 33.729 nel 2001 a 34.518 nel 2006). Per le donne straniere si è invece passati dal 31,84% al 32,17% (i concepimenti sono aumentati rispettivamente da 5.767 a 10.213).

“Purtroppo Rossi continua a perdere occasioni per dire come stanno esattamente le cose nella nostra regione anche a proposito di aborto. E dispiace soprattutto che dall’assessore, anziché un contributo costruttivo per capire meglio le ragioni della parziale se non addirittura fallimentare applicazione della legge sull’aborto in Toscana, arrivi come al solito solo propaganda e mistificazione”. E’ quanto afferma Marco Carraresi, capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale. Secondo Carraresi, Rossi utilizza “in maniera parziale e tendenziosa i dati in suo possesso”. “A esempio – spiega -, perché invece di fare il raffronto fra le ivg effettuate su donne di cittadinanza italiana nel 2006 (5.560) e nel 2004 (5.920) non lo si fa con il numero di ivg effettuate nel 2005 (5.562), nel 2003 (5.674), nel 2002 (5.646)? Da un simile raffronto emergerebbe che purtroppo il numero di ivg di donne italiane negli ultimi 5 anni non è affatto diminuito, ma rimasto sostanzialmente stabile”. “Perché Rossi – continua Carraresi – non sottolinea i dati drammatici che vedono purtroppo una sequenza sempre più negativa del numero complessivo di aborti legali nella nostra regione, ovvero 8.879 nel 2006, 8.758 nel 2005, 8.763 nel 2004, 8.106 nel 2003, 8.162 nel 2002?”. Tra gli altri dati portati da Carraresi, “é praticamente raddoppiato il numero degli aborti di donne provenienti dall’est europeo (1.785 nel 2006 contro 968 nel 2002) o dall’Asia (553 nel 2006 contro 344 nel 2002)” e il fatto che “le ivg dopo 90 giorni sono state nel 2006 ben 237, cioé un numero maggiore che nei cinque anni precedenti”. “Rossi – conclude Carraresi – non risponde poi alla domanda fondamentale: i consultori danno, come la legge prescrive, un contributo positivo a prevenire l’aborto e ad attivare reali sostegni alle maternità difficili? Su questo neppure una parola e salvo poche lodevoli eccezioni, le quali riguardano soltanto un numero limitato di interventi consultoriali, nella quasi totalità dei casi alla donna non viene prospettata alcuna alternativa all’aborto volontario”. (ANSA).